Adesso sì: lo hanno notato tutti. Alessio Zerbin non è più un oggetto misterioso. Merito – anche – di Roberto Mancini che non solo lo ha convocato in Nazionale, ma lo ha fatto esordire nella gara di Nations League contro l’Ungheria. È entrato nel finale, quando l’Italia era alla ricerca dello spunto giusto per alleggerire la pressione di un’Ungheria ravvivata dall’autorete di Mancini. Eppure il Mancio non ha avuto paura di gettare nella mischia l’esordiente Zerbin, e il ragazzo ha ringraziato a modo suo.
Dopo i 9 gol (senza rigori) realizzati con la maglia del Frosinone nell’ultimo campionato di serie B, Alessio è diventato ancora più consapevole delle sue capacità, della sua forza e di quello che può dare in campo. Lui, esterno sinistro tutto fare (nel tridente, nel centrocampo a quattro o da quinto) ha fatto capire anche a Coverciano che le sue non sono state giocate estemporanee. D’altra parte non si arriva per caso all’esordio in Nazionale senza aver ancora giocato in serie A. In azzurro ha saputo prendersi la scena a modo suo: in punta di piedi, ma con decisione. Gli sono bastati un paio di allenamenti per scacciare via lo scetticismo e convincere tutti, non solo Mancini, che pure è stato il primo a puntare forte sul ragazzo di proprietà del Napoli. Sì, il Napoli appunto, quello che da luglio rappresenterà il presente di Zerbin, e chissà, anche il suo futuro.
«Il Napoli lo valuterà in ritiro, ma con l’intenzione di tenerlo», spiega Giulio Marinelli, che insieme a Furio Valcareggi assiste Alessio Zerbin. «Ovviamente toccherà anche al ragazzo convincere Spalletti e mettere in luce le sue qualità in ritiro», aggiunge. E infatti l’allenatore del Napoli ha tutte le intenzioni di valutarlo nel modo giusto.
Perché un ragazzo come Zerbin potrebbe diventare in fretta non solo un’alternativa, ma proprio un punto fermo del Napoli che verrà. «Alessio si sente pronto per il Napoli. Il club azzurro non lo ha mai perso di vista. Ha seguito e osservato la sua crescita a distanza e poi nel corso della stagione ha fatto sentire molto la sua presenza: a noi e al ragazzo. Ci aspettiamo di aver notizie da loro sul futuro di Alessio, con la consapevolezza che giocherà in serie A».
Sì, perché adesso Zerbin non si può più nascondere: la serie A non può essere solo un sogno, ma una concreta realtà. «Richieste per lui ne abbiamo avute da club di serie A anche prima della convocazione in Nazionale», a conferma di quanto di buono avesse già fatto vedere con la maglia del Frosinone. Poi, ovviamente, è arrivata la chiamata da Mancini. «Alessio ha fatto tanta gavetta – racconta ancora Marinelli che martedì sera era a Cesena per la partita della Nazionale – e contro l’Ungheria sperava di giocare e fare l’esordio. Se non fosse arrivato l’autogol, forse avrebbe avuto anche qualche minuto in più, ma siamo tutti felicissimi per quanto sia accaduto. Dopo la partita lui era al settimo cielo anche perché rientra nel club dei pochissimi eletti ad aver fatto l’esordio in Nazionale prima ancora di aver giocato in serie A».
Fonte: Il Mattino