Domani la finale Chmapions League. Si giocherà a Parigi e sulla panchina del Real Madrid, accanto a Carlo Ancelotti, ci sarà Davide. Il Corriere della Sera lo ha intervistato. Tra il “nepotismo, che salta fuori solo quando si perde e il non essere uno “yes man”, ha parlato anche di Napoli: «Lavoro da 10 anni con mio padre e il tema del nepotismo salta fuori quando si perde».
Qual è la squadra che glielo ha fatto pesare di più?: «L’unica italiana dove ho lavorato: il Napoli. Ma credo sia legato al fatto che in Italia la parentela fa più rumore».
A Napoli sono nati i suoi gemelli, Leo e Lucas: «E questo mi farà ricordare ancora di più il bello dell’esperienza. A Napoli sono stato benissimo, vivevamo nella Riviera di Chiaia. Il primo anno abbiamo fatto bene, siamo arrivati secondi, ma la Juve aveva comprato Cristiano Ronaldo. Il difficile è stato quando le cose hanno cominciato ad andar male e non siamo riusciti a raddrizzarle. Mi spiace sia finita così».