Sono passate 314 partite dal giochino di Benitez a KK. Ora il senegalese è un simbolo
Otto anni fa, quando mise per la prima volta piede a Castel Volturno, Kalidou Koulibaly s’imbattè immediatamente in Rafa Benitez e in quel suo «accogliente» giochino: sul tavolo sparecchiato per l’occasione – e per la lezione – comparvero vari bicchieri, sfruttati per simulare i movimenti dei difensori ma anche quelli dei centrocampisti. Sono passate 314 partite e Koulibaly è rimasto umanamente se stesso, mentre il calciatore è diventato un gigante: quando parla, se ciò che dice, sa soprattutto come sussurrarlo, con quel candore e il rispetto che appartengono alla sua formazione culturale. Mentre il calcio sta entrando nella sua fase più «spassosa», quella della fiera dei sogni – nella quale girano tanti soldi e anche un pizzico di fantasia – Kalidou Koulibaly sa che non bisogna fingere e raschiando in cima alla propria anima, lancia attraverso Onze Mondial, un messaggio chiaro nel quale non c’è bisogno di andarci a leggere dentro.
«Napoli è difficile da lasciare perché la volontà dei tifosi ha un peso e De Laurentiis tiene in considerazione la loro opinione: quando la gente non vuole che un calciatore vada via, il presidente cerca di accontentarli. E poi spesso il prezzo fissato dal club è troppo alto per alcune società. E comunque a me non piace andarmi a scontrare e se dovrò andarmene me ne andrò in modo pulito, senza litigare. Per il momento sono tranquillo e sto bene a Napoli ma vedremo cosa accadrà al termine della stagione».
Il mercato è un’incognita che sino ad ora è rimasto sostanzialmente lontano da Koulibaly, nonostante qualcosa sia successo in passato e che pensieri sparsi se ne siano raccolti nelle avances del Manchester United o del Psg: ma stavolta, con un contratto che evaporerà nel giugno del 2023 e la possibilità – si chiama anche «rischio» di poter perdere un patrimonio, la tentazione potrebbe spingere i pretendenti a rifarsi vivi: in Spagna, «Sport» l’ha toccata piano, nell’analisi del Barcellona che verrà: fotografia a tutta pagina, titolo racchiuso in uno strillo – Koulibaly – e sommario che non ha bisogno di traduzione: «Prioridad para el central». Tutto il resto è secondario. Koulibaly valeva, una volta, estate 2018, un centinaio di milioni di euro, adesso che va in scadenza ce ne potrebbero voler fisiologicamente di meno:
«Non immaginavo di rimanere così a lungo quando sono arrivato, anche perché avevo offerte da alcuni club. Ma hanno deciso di tenermi: pochi giocatori hanno raggiunto questo obiettivo e per me è gratificante».
Il Barcellona cerca un interprete moderno e autorevole di quel ruolo, ne sente il bisogno e Sport va oltre, ritiene KK la «ciliegina sulla torta per Xavi», che ha individuato nel senegalese il profilo ideale. Fonte: Cds