Lello Carlino (pres. Napoli femm.): “Lo scudetto? Nessuno ci pensava in estate ma si poteva fare un tentativo”
Nel corso di Radio Punto Nuovo, durante la trasmissione “Punto Nuovo Show”, condotto da Umberto Chariello, Alessandro Montano e Marco Giordano, è intervenuto il presidente del Napoli femminile Lello Carlino. “Dato che ogni volta si rinfaccia che De Laurentiis ha salvato il Napoli dal fallimento (ed è vero), va detto che i napoletani hanno pagato dazio per il fallimento. Nel calcio europeo stanno entrando grossi gruppi finanziari, tra poco De Laurentiis si troverà ad essere tra i pochi presidenti senza questi fondi tipo americani, cinesi, arabi. Diventa poco competitivo, anche se sta facendo benissimo. Però noi napoletani non vediamo lo scudetto tra un po’. Chapeau per la Champions, ma tanti giovani non lo hanno mai visto. Ci vorrebbe un Ferlaino come presidente tifoso e un De Laurentiis come presidente amministrativo. L’unione tra i due sarebbe eccezionale. Scudetto? Per me la squadra più forte a livello di organico oggi è l’Inter e credo possa vincere ancora oggi. In panchina il Napoli ha ancora Ghoulam, Malcuit, Petagna. Si stava facendo un miracolo. Invece di vedere i demeriti, andrebbero evidenziati i meriti di Spalletti. La squadra era costruita per tornare in Champions e ce l’ha fatta. Poi c’è il rammarico per i punti persi con Spezia ed Empoli, ma non abbiamo considerato gli scontri diretti perché il Napoli non ha vinto con Inter, Milan, Roma e Fiorentina nel girone di ritorno. Io vedo di più questi impegni e qui il Napoli ha dimostrato di non essere una grande squadra. Se sei in vantaggio e hai fatto un grande girone d’andata, al Maradona non puoi perdere così tanti punti soprattutto contro le dirette concorrenti. Non vedo colpe in Spalletti, poi tutto è opinabile. Il Napoli ha avuto un gran gioco, però sono emersi dei limiti di alcuni giocatori. Manca un vero fuoriclasse in questa squadra. Tolti Koulibaly e Mertens (che ha 35 anni), non ne vedo. Il Milan invece ha i vari Tonali, Leao, ce ne sono 5-6 che fanno la differenza. Poi c’è Ibrahimovic che a 40 è in panchina e non gioca. È un rammarico per com’è andato lo scudetto ma tornando allo scorso luglio chi avrebbe mai pensato allo scudetto”.
La Redazione