L’area è quella da ultimo giorno di scuola. Anche se non lo è ancora. Spalletti decide che bisogna già dare spazio agli uomini della tavola rotonda. Lo decide per conto suo come se il Torino fosse la partitella ai giardinetti con le giacche o gli zaini a terra per segnare le porte. Una sua scelta. Per il resto, fa tutto a dovere: allenamento intenso e formazione che oggi, all’Olimpico, dovrebbe essere senza seconde linee (Elmas, Petagna, Demme, Juan Jesus, per intenderci), esperimenti o roba simile. Dalle indicazioni di ieri, la stessa che ha travolto il Sassuolo. Ha pochi dubbi per oggi, forse l’unico riguarda Lobotka che torna tra i convocati, ma difficile che possa lasciar da parte il duo Anguissa-Fabian perché i tempi di rientro dello slovacco devono essere cadenzati. In attacco, attenzione al ritorno di Zielinski, ma in ogni caso resta ancora una volta favorito Mertens. E gli altri? Di Lorenzo è uno degli intoccabili. Ed è evidente che forse è passato troppo in secondo piano il fatto che i passi falsi con Fiorentina, Roma ed Empoli siano coincisi con la sua assenza. E che anche l’Italia ha pagato un prezzo altissimo al suo forfait con la Macedonia del Nord. In ogni caso, squadra fatta.
Il Mattino