Il Maradona diviso a metà tra appalusi e cori anti AdL

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Piovono uova e gol, in città, in una delle giornate più tristi e assurde della storia del Napoli di De Laurentiis. Alle 15.25, o giù di lì, Mertens aveva già servito il poker contro un Sassuolo che continuava a farsi scoprire i bluff di una mano nata male e finita peggio, eppure due ore prima l’aria era quella di una frittata. Letteralmente: «La frittata è fatta, indegni!», recita lo striscione esposto da un gruppo di tifosi organizzati all’esterno dell’elegante hotel del centro storico che ospita il ritiro degli azzurri. E quando il pullman della squadra comincia a sfilare verso lo stadio, un po’ di uova arrivano davvero e si mischiano ai cori di una contestazione impietosa. Il punticino raccolto tra Fiorentina e Roma, lo schiaffo di Empoli e le scene di una settimana piena di incontri e cene definite terapeutiche hanno lasciato un segno indelebile nei cuori spezzati di chi sognava lo scudetto, questo è chiarissimo, ma l’idea di fondo è che certi veleni abbiano radici profonde: le curve, ieri, hanno bersagliato di insulti e canti rivoluzionari anche De Laurentiis, e le sole cose da salvare restano due: un risultato che vale l’ipoteca sulla Champions, elemento fondamentale; e la gioia dei bambini che ogni tanto squarciava il grigiore dei fischi e della rabbia e riconciliava con il senso stesso del calcio. Per la cronaca: Insigne si ferma anche a parlare con i tifosi inferociti davanti all’albergo, un colloquio coraggioso da capitano prima di partire verso il Maradona, ma in cambio riceve in regalo un pacco di uova. 

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Fonte: F. Mandarini (CdS)

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