Marco Cattaneo, per DAZN, ha intervistato il presidente Aurelio De Laurentiis. “Come la Ferrari a Imola, ci siamo basati sull’ottimo inizio e poi siamo caduti tra Covid, Coppa d’Africa e altre limitazioni che hanno complicato il lavoro di tutti”.
Per molti la squadra di Spalletti si è sciolta sul più bello evidenziando un problema mentale già emerso in passato: “Sono tutte cazzate – ha commentato De Laurentiis a DAZN -. Certo il fattore psicologico è importante, ma non posso pensare che ci possa essere una mosca tsé tsé che improvvisamente crei un problema a 25-30 giocatori di altissimo livello, mi sembra assurdo”.
Spalletti si preso la responsabilità del crollo finale, ma non c’è aria di divorzio: “L’ho scelto io, ma a gennaio del 2021. Andai a Milano di nascosto a casa sua e gli feci firmare il biennale più un’opzione per il terzo anno a mio favore, che non voleva sottoscrivere – ha raccontato il presidente De Laurentiis -. Poi l’ho convinto, facciamo un secolo e mezzo in due. Poi quando e se vorrà andare via ci daremo la mano e non succederà nulla”.
De Laurentiis ha parlato anche del rapporto con Ancelotti, e del mancato arrivo di Ibrahimovic: “Ancelotti è un fuoriclasse che ha avuto solo la sfortuna di non essere simpatico ai tifosi napoletani. Non ha avuto la furbizia di rendersi tale e non è stato visto come “uno dei nostri” dalle curve”.
Su Ibrahimovic, invece, il retroscena è più diretto: “Avevamo già firmato tutto con Zlatan, l’accordo c’era – ha confermato -. Poi venne esonerato Ancelotti e al suo posto arrivò Gattuso. Mi chiamò e mi disse: “Si fidi di me, non abbiamo bisogno di Ibrahimovic perché…”. E mi fidai”.
L’intervista esclusiva ed integrale è disponibile sull’ app di DAZN