Spalletti alla conferenza. Più che una scossa sembra uno scossone: alla squadra e all’ambiente

Per il tecnico del Napoli il suo futuro si chiama Empoli

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A Luciano Spalletti bastano più o meno dieci minuti di concetti e parole ben calibrati per focalizzare l’attenzione sul momento delicato e anzi complicato del Napoli. Forse più di quello che traspare all’esterno: in questa fase, attenendosi strettamente al discorso dell’allenatore, sono in discussione certi atteggiamenti, certi rapporti e forse finanche certe prospettive.

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« Il mio futuro? » .

Già:

« Il mio futuro si chiama Empoli. Il mio presente si chiama Empoli. Di tutto il resto ci sarà tempo per parlarne quando saremo a bocce ferme » .

In movimento costante, invece, sono i suoi occhi quando fissa un altro argomento basilare:

« Abbiamo la possibilità e il dovere di credere ancora nello scudetto, ma bisogna sentirselo addosso. Altrimenti cambia tutto » .

A proposito dei cambi:

« I borbottii di De Laurentiis sulle sostituzioni non mi danno fastidio. Sono io che faccio la formazione e le scelte, purtroppo… »

Ride.

« E sono io che faccio bene o che sbaglio »

Fonte: Cds

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