L’errore sta nella riconoscenza, ma Spalletti non ha debiti da ripagare

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Nessuno può puntare il dito contro Spalletti. La sua stagione, quasi sempre in emergenza, non può essere affatto definita negativamente. Certo, visto l’andamento del campionato, i rammarichi restano. E tanti. Secondo quanto si legge su La Gazzetta dello Sport, altro che cambi, doppio centravanti e linea a cinque, l’errore di Spalletti è stato solo uno: si chiama riconoscenza.

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Spalletti non deve pagare più debiti di riconoscenza, non può permetterselo. Chi non è in grado di tenere ritmi alti resti fuori perché comunque bisogna concludere bene la stagione, al di là dell’inseguimento della vetta. E forse sta proprio in questa riconoscenza il “difetto” di un tecnico esperto e preparato, per capire delle scelte fatte nelle ultime gare che hanno destato perplessità. Solo chi allena tutta la settimana questi atleti può rendersi conto della loro reale condizione psico-fisica. Ma se poi alla vigilia parti con propositi che in campo non si vedono manco lontanamente realizzati, nelle ultime gare casalinghe, forse qualcuno ha toppato. E allora senza processi inutili, per dirla alla Spalletti in maniera diretta (lo fece dopo la sconfitta col Milan): «Chi non se la sente si faccia da parte».

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