AVANTI CON SPALLETTI – Non si respira aria di divorzio tra De Laurentiis e Spalletti: il tecnico toscano sarà ancora l’allenatore del Napoli e la volontà è quella di portare avanti il progetto iniziato l’estate scorsa. D’altronde è il tecnico perfetto per un presidente come Aurelio, vecchio stampo e che vorrebbe dettare anche scelte esclusive del campo. Spalletti non si lamenta, non fa richieste che irritano il presidente: lavora con quello che ha e prova a trarre il meglio dagli uomini che la società gli mette a disposizione all’inizio di ogni stagione. Spalletti è blindato. Nessun mal di pancia. Nessuna voglia di cambiare aria.
GLI UMORI – L’incontro al Britannique tra i due non è una novità né un campanello d’allarme: Spalletti ha un contratto di due anni con un’opzione per un terzo da esercitare entro aprile 2023 ed è difficile che il presidente del Napoli rompa l’accordo con il tecnico ex-Inter ora che l’obiettivo di inizio stagione, il posto in Champions, è a portata di mano. Naturale, poi, che ieri mattina Spalletti è stato a lungo con Baldini e Domenichini, i suoi fedelissimi, a discutere su quello che è successo contro la Roma: i test atletici dicono che la squadra non è sulle gambe, i chilometri percorsi non sono inferiori al passato, ma è evidente che la squadra non corre ma rincorre. Il tecnico di Certaldo certe cose le vede: c’è un affanno anche tattico.
PREOCCUPAZIONI – Primi fischi allo stadio lunedì, al termine di una gara che ha visto il Napoli imporsi nei primi 30′ del primo tempo, per poi sparire progressivamente dal campo. Nel mirino la preparazione atletica nel ritiro pre-campionato, che aveva fruttato 24 punti nelle prime 8 giornate. Serve un cambio di passo a Castel Volturno, ma anche le prime critiche alle sue scelte, come l’ingresso di Zielinski per Lobotka e non quello di Demme. Ieri non è stata giornata di faccia a faccia. Solo riunione tecnica con lo staff. La rosa ha dimostrato di essere altamente competitiva, completa, ma non sempre maneggiata a dovere: la gestione del turnover è stata perfetta nei momenti di crisi ma deficitaria con la rosa al completo. E ora? Sei punti all’obiettivo minimo, senza dover vedere cosa fanno gli altri. Lo scudetto ormai è lontanissimo e solo per proprie colpe. A Empoli qualcosa cambierà: perché Lobotka è out. Probabile tocchi a Demme dal primo minuto.
Fonte: Il Mattino