Allenatore e squadra all’unisono: «Bisogna  conquistare tutti i punti ancora a disposizione»

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Non ci resta che vincere, volendo scomodare la mitologia cinematografica toscano-napoletana, potrebbe essere il titolo dell’analisi firmata dopo la partita con la Roma:

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«Bisogna conquistare tutti i punti che restano».

Lo ha detto Spalletti, sì, l’ultimo ad arrendersi a cinque giornate dalle vacanze ma anche l’allenatore di una squadra che in due partite di ordinaria follia ha dovuto improvvisamente dividere lo sguardo e le attenzioni tra il primo posto, lontano ora 5 punti (dal Milan) e potenzialmente anche 6 (in attesa del recupero dell’Inter), e quel pacchetto ipoteticamente già blindato che vale la Champions. Imprescindibile, fondamentale ma anche premio di consolazione di un gruppo che, come ha detto lui stesso, in due domeniche ha fatto di tutto tranne che esibire un ruolino da scudetto: un punticino e arrivederci, ma tant’è. Non sono tante, invece, le soluzioni per venire fuori da un pantano inaspettato in cui, dalla sconfitta con la Fiorentina al pareggio con i giallorossi, sono finiti dentro considerazioni tattiche e tecniche; le lacrime napoletane di un Insigne rassegnato ma non troppo; critiche popolari per sostituzioni ritenute discutibili; e borbottii presidenziali per il medesimo motivo:

«Adl mi brontola sempre perché sostituisco troppo tardi e mi dice che ho sostituito chi non dovevo sostituire…».

Raccontava e rideva, il signor Luciano, ma l’idea è che qualcosa è cambiato. Dentro e fuori: cose di cui avranno parlato ieri, nel corso di un incontro andato in scena prima dell’allenamento.  Ecco la corsa scudetto

Fonte: CdS

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