Mou e l’arbitro: «Mi sentivo sull’Everest. Ho provato vergogna, tutti dovrebbero avere il diritto di vincere le partite»
L’ orgoglio della tarantola. José Mourinho esulta con la Roma, che ha saputo acciuffare il Napoli, ma si scaglia con rabbia contro la direzione arbitrale. La doppia “Di”, Di Bello e Di Paolo, arbitro più Var, finisce nel pentolone delle sue rimostranze. Che sono dure, pesanti, feroci, nonostante il gol di El Shaarawy che ha prolungato la serie positiva a 12 giornate di campionato:
«Tutte le squadre devono avere il diritto di vincere una partita, a prescindere dagli obiettivi per i quale concorrano. Purtroppo, per noi ma anche per il calcio abbiamo trovato il signor Di Bello e il signor Di Paolo. Mi sembrava impossibile uscire di qua con un risultato positivo, ho provato anche un po’ di vergogna a un certo punto. È stato come scalare l’Everest e per questo alla fine ho sfogato la mia gioia. Troppo negativo era lo stato d’animo prima».
I DETTAGLI. La protesta entra poi nello specifico:
«Ho letto gente responsabile scrivere che gli arbitri non devono sbagliare per non falsare la corsa scudetto. Ma non c’è solo lo scudetto in ballo. Ci sono anche squadre come la nostra che lottano per l’Europa, ci sono squadre che vogliono salvarsi. La legge dev’essere uguale per tutti. A Napoli invece, in uno stadio magnifico e contro un grande avversario, ci sono stati tre episodi incredibili contro la Roma: il giovane e bravissimo Zanoli meritava il rosso per doppio giallo, invece nel primo tempo non è stato ammonito; c’era un rigore su Zaniolo che non merita neanche un commento perché è vero che Meret tocca la palla ma poi gli frana addosso impedendogli di riprenderla; lo stesso Zaniolo viene ammonito, come capita sempre con il signor Di Bello. A proposito, da quanto la Roma non vince con questo arbitro?».
Dieci gare.
«Ecco, ci vuole rispetto. Ho dovuto togliere Nicolò, che aveva fatto una grande partita contro un difensore tremendo come Koulibaly, perché era acciaccato ma anche perché rischiava il rosso. E adesso non lo avrò neanche a Milano. Per fortuna Di Paolo, il Var, non ha trovato niente di sbagliato sul nostro gol… C’era da aspettarsi di tutto».
LA REAZIONE. Parlando della partita, Mourinho è entusiasta dei suoi ragazzi. Soprattutto per il secondo tempo, chiaramente. Nell’ultimo quarto d’ora la Roma ha prodotto il 69 per cento di possesso palla mettendo il Napoli all’angolo, segnando il quindicesimo gol dal 75′ in poi e il settimo dopo il 90′:
«Non è facile giocare ogni tre giorni ad alti livelli. Il Leicester ha cambiato nove titolari domenica in Premier League».
Mourinho appena uno: Sergio Oliveira per Mkhitaryan. «Ma abbiamo dimostrato di essere un gruppo maturo, attento, fresco. In una parola: fantastico, anche nel carattere. Siamo stati migliori di loro, avremmo meritato di più. Nel primo tempo ho pensato di rinunciare a Mkhitaryan, che sta giocando sempre, perché temevo l’intensità del Napoli. Ho preferito risparmiargli sei dei dodici chilometri che percorre ogni volta. Dopo l’intervallo, comprendendo che contro Koulibaly sarebbe stato difficile passare con la palla lunga, abbiamo cambiato modo di attaccare e i risultati sono stati brillanti. Purtroppo ci è stato tolto il diritto di vincerla. E allora ho festeggiato il punto, che prolunga la nostra imbattibilità. Torneremo qui il prossimo anno sperando che non ci siano Di Bello e Di Paolo».
Magari con una Roma che possa competere per lo scudetto: «Mi è dispiaciuto che con noi non ci fossero i nostri tifosi. Non ne capisco anzi il motivo. Ma sono convinto che siano orgogliosi della squadra come lo sono io».
Fonte: Cds