ESCLUSIVA – G. Gargiulo (ex arbitro): “Il VAR? Serve più sincronismo, ma siamo sulla strada giusta”
L'ex arbitro parla anche del momento del Napoli in vista della sfida contro la Roma
Il campionato di serie A è entrato nella fase decisiva, dove ci si gioca, scudetto, Champions e zona salvezza, quindi ogni dettaglio sarà determinante. Anche il giudizio degli arbitri avrà la sua importanza. Di questo, ma anche sul momento del Napoli in vista della Roma, ilnapolionline.com ha intervistato l’ex arbitro Giuseppe Gargiulo.
Che ricordi hai della tua carriera di arbitro? Una gara che ti resta in mente per molto tempo in particolare? “La gara che più mi è rimasta impressa è un derby Calabro molto infuocato: Rosarnese – Gioiese campionato Interregionale di allora, e terminata 2 a 0 per la Gioiese con 3 espulsi per la Rosarnese… In sintesi dopo 2 tentativi di invasioni di campo, avevo capito che se fischiavo la fine, non so dove sarei finito io… Così dopo 7 minuti di recupero aspetto una rimessa dal fondo da parte della squadra vicino allo spogliatoio, e senza neanche fischiare la fine, guadagno gli stessi. Questo escamotage lascia stupefatti i tifosi della Rosarnese, che aspettavano i tre fischi, Per un programmato linciaggio. Riesco trincerarmi, e riesco a salvarmi . Corre ancora una leggenda a Rosarno : si dice che nella bacheca dello spogliatoio vi siano ancora 2 trofei conquistati: il mio fischietto ed una mia ciocca di capelli”.
Oggi si parla tanto del VAR, aspetti positivi tanti, ma cosa manca per essere sempre più perfezionato? “Effettivamente gli aspetti positivi della VAR sono molti. Quel che manca ancora per me, è quella sorta di sincronismo che ancora non si riesce a trovare, tra Giudice di campo e VAR stesso. Dall’adozione del VAR ci sono state varie correzioni per equilibrare gli interventi dello stesso, e sempre nei limiti del Protocollo. E penso proprio che quest’anno alla luce delle attuali statistiche ( circa l 80% degli errori corretti dal VAR), siamo effettivamente sulla strada buona, per una migliore”.
Sulle gare internazionali vedo arbitri che sanno gestire meglio le pressioni. Secondo te qual’è il motivo rispetto al nostro campionato? “In campo internazionale a certi livelli si gioca e lo vediamo, in maniera diversa dai singoli campionati. I contatti non sono continui e c è un gran margine per arbitrare come si dovrebbe: senza mezzucci poco sportivi e quasi senza simulazioni. Insomma penso che le grandi ” pressioni” sono quelle che in Italia si traducono proprio dal giudicare l arbitro troppo ” chirurgicamente” su tutto e verso tutti. Ed è ormai prassi consolidata trovare in ” normali” errori arbitrali alibi, per giustificare le proprie incapacità. E per ritornare all’internazionalità dei nostri arbitri ( oggi pochi, per la verità n.d.r.), non a caso gli stessi, siano comunque molto quotati”.
Lunedì sera si giocherà Napoli-Roma al “Maradona”, da tifoso qual’è l’errore che la squadra azzurra dovrà evitare? “Non parlerei oggi di errori da evitare da parte del Napoli lunedì prossimo, ma dispiace dirlo purtroppo , dobbiamo pensare agli errori commessi invece, fino ad oggi. Errori di presunzione in alcune gare, errori nei cambi dei giocatori, ancorché errori di formazione per alcuni ruoli, quest’anno ci avrebbero forse fatto sognare prima. Dico altresì che Spalletti è riuscito comunque, in momenti critici ( infortuni, COVID ed altro) a tenere il Napoli sempre lì, e quindi gli do il merito di aver combattuto, e combattere, fino in fondo. Ma tant’ è. Ora con la Roma sarà un nuovo ” spareggio” e l’errore forse più grande, sarebbe quello di aver già perso il treno”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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