David Ospina: le sue statistiche per la costruzione del gioco degli azzurri

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Non è la costruzione dal basso esasperata come la voleva Gattuso, ma David Ospina in questo Napoli lavora tantissimo con i piedi. Spalletti, quando la pressione dell’Atalanta, domenica scorsa, era fortissima, ha urlato un paio dii volte all’indirizzo del colombiano. Che alla fine, però, ha perso solo due volte la palla. Poi David ha ricalibrato i passaggi e il Napoli è uscito con sempre maggior sicurezza. La stessa sicurezza rappresentata dall’ex Arsenal in porta. Se il Napoli è la miglior difesa del campionato è anche merito suo, titolare in 27 occasioni. Sono tre anni che divide il posto su Alex Meret, ma alla fine il preferito rimane quasi sempre lui, al netto dei problemi fisici dell’amico/rivale, e il perché è dato proprio dalla sua nota capacità di giocare con i piedi, sia vicino che con lanci lunghi.

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D’altronde basta vedere le statistiche di Ospina, con 710 passaggi tentati in 27 partite, vale a dire 26,29 passaggi a gara. Non c’è male per un portiere. Anche perché la percentuale dei passaggi completi è più che buona, con l’80,3% di passaggi completati. Non il migliore, perché ad aprirre la graduatoria dei portiere più precisi è proprio Alex Meret, con l’87,5%: ovviamente, però, parliamo di ben altri numeri, visto che il friulano ha giocato 4 partite, con 72 passaggi, cioè 18 a gara, numeri ben lontani da quelli di Ospina. Se proprio si deve fare un raffronto, i numeri sono simili a quelli di Handanovic, visto che il portierone dell’Inter ha effettuato 878 passaggi in 31 gare, con la medie di 28,3 a gara e la percentuale dell’84,5%.
Nel dettaglio, il colombiano azzecca un lancio lungo su due. Mentre per quanto riguarda il lato da cui uscire, destra e sinistra si equivalgono. Il 21,3% a sinistra e il 21,4% a destra dei totali. Invece il 57,1% sono quelli diretti al centro. E per quanto riguarda la famosa costruzione dal basso, nella propria metà campo Ospina ha una percentuale di passaggi riusciti nella propria metà campo dell’89,5%. Insomma una sicurezza prima tra i pali e poi quando si tratta di far ripartire l’azione. Anche perché il numero uno azzurro prende meno di un gol a partita: 21 in 27 gare, per uno 0,77 di tutto rispetto. Undici, invece, i clean sheet, ovvero le partite senza subire gol.

 

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Fonte: ilmattino.it

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