A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Francesco Baiano, ex giocatore di Napoli e Fiorentina.
Quale è stato l’attaccante più decisivo tra le squadre in testa alla classifica?
“Sicuramente delle tre, tra Inter, Napoli e Milan, penso Osimhen. Ha determinato anche se non ha fatto tante partite tra infortuni e Covid. Quando ha giocato è stato più determinante degli altri attaccanti delle altre squadre”.
Sei stato più simile a Mertens o Insigne come ruolo?
“Più Mertens perché giocavo come esterno e poi sono diventato prima punta. Fu un’invenzione di Zeman a Foggia, poi a Firenze ho trovato uno dei più grandi attaccanti nella storia, Batistuta. Lì mi sono adattato come seconda punta. Metteva le scarpe “a guanto”, erano su misura, le sue dita dei piedi si notavano sulla scarpa. Erano precise”.
Quest’anno l’impatto maggiore lo ha dato Italiano o Spalletti al Napoli?
“Sinceramente tutti e due. Se tu alleni una squadra che ha lottato negli ultimi anni per non retrocedere, secondo me è più facile fare risultati importanti. Peggio di quello non si poteva fare. Sono arrivati tre giocatori secondo me determinanti, ovvero Torreira, Gonzalez, Piatek. Cabral anche è arrivato, questi due non sono all’altezza di Vlahovic, è un grande talento che può ancora migliorare e diventare tra i migliori cinque in Europa. Spalletti aveva un lavoro difficile, perché doveva portare la squadra minimo al quarto posto: vincere non è semplice e non è così scontato. Il Napoli è una squadra forte, mi auguro vinca il campionato, ma ci sono squadre che non sono migliori, ma sullo stesso livello del Napoli”.
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Fonte: 1StationRadio