Flachi, ex attac.: “Il Napoli ha sempre l’impronta di Sarri, ma ora Luciano ha portato esperienza”
Francesco Flachi, ex attaccante dei Fiorentina e Sampdoria, ha parlato oggi ai microfoni di “1 Football Club” su 1 Station Radio.
Su Commisso e Italiano
“Commisso è così, ha una passione immensa. Mi ha fatto una bellissima impressione segue il settore giovanile, vede le partite. Questo è il suo modo di essere, anche se deve stare attento a non esagerare, altrimenti se ne approfittano. Veniva dal calcio americano, ha dovuto imparare a capire il calcio italiano e l’ha fatto molto velocemente. Non ha stravolto niente, la Fiorentina era già una buona squadra. Con l’arrivo di Italiano ha portato gioco, identità, i giocatori si sono compattati e stanno risaltando al meglio le caratteristiche. Non è la stessa del girone d’andata. Ora senza Vlahovic, ha perso qualcosa, non è cinica, gli manca solo questo. Piatek non è Vlahovic. Ci sono situazioni in cui bisogna portargli la palla. Cabral non è una prima punta, e Italiano è stato bravo a trovare altre soluzioni con gli inserimenti di Torreira. Ora si è sbloccato anche Gonzalez. Questa è una squadra fastidiosa per tutte le squadre da qui alla fine. Può creare problemi”.
Sul Napoli: quali sono le insidie della Fiorentina?
“La Fiorentina è difficile, è diventata esperta anche nella gestione della partita. Sono compatti, ha l’ossatura importante. Non sarà facile. Penso che il Napoli in questo momento abbia dato un’impronta importante anche mentalmente per le squadre avversarie. Vincere a Bergamo ti fa capire che il Napoli può ambire alla vittoria del campionato. Hanno affrontato i problemi e le assenze. Spalletti è stato bravissimo. Questa squadra ha sempre l’impronta di Sarri, ma ora Luciano ha portato esperienza, sicurezza per vincere qualcosa. A Bergamo è stato un impatto importante. Senza Osimhen ha giocato Mertens che ha fatto una grande partita. Spero che possa vincerlo il Napoli, anche per quel che si è visto durante il campionato. Penso sia giusto che lo vincano loro, perché giocano meglio”.