ONE STATION RADIO – G. Rizzon (dif. Como Women): “Il professionismo? Ci saranno ancora dei punti da sistemare”

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Nel corso di One Station Radio, durante la trasmissione “serie Al femminile”, condotto da Luca Cerchione, è intervenuto il difensore del Como Women Giulia Rizzon.

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La Juve Femminile sfiora l’impresa in Champions con il Lione. 90.000 spettatori assistono al ‘Clasico’ Femminile. Cresce il calcio femminile in Italia e in campo europeo “Sì, penso che questo ne sia la dimostrazione. Sono stati due episodi, nel giro di due giorni, che hanno palesato come stia crescendo questo movimento. La Juventus ha fatto un’egregissima figura; il Lione era super favorito ma ha dovuto soffrire molto e ha giovato di una crescita iniziata da prima rispetto al nostro movimento. Noi stiamo riducendo il gap e la Juve ne è la dimostrazione”.
Rispetto alla tesi che realizzasti anni fa, incentrata sullo sviluppo del movimenti, noti dei miglioramenti nel calcio femminile attuale? “Sono passati tanti anni (ride, ndr). Parliamo di dieci anni: ai tempi feci un raffronto tra Italia, USA, e Francia. Intervistai giocatrici importanti come la Gama. Oggi notiamo grandi miglioramenti: ci sono persone più competenti nel nostro calcio, prima non era così, soprattutto sull’aspetto della programmazione. Arrivavano, perlopiù, persone scartate dal calcio maschile e senza troppo entusiasmo. Credo che, nel calcio femminile, l’impegno sia maggiore per noi ragazze. Il gap si sta abbassando, grazie ai tifosi e grazie ai miglioramenti che vediamo”.
Il passaggio al professionismo sarà un importante ‘anno zero’. C’è fiducia per questo grande cambiamento? “Questo è un bel punto di domanda. Come ogni ‘anno zero’ ci saranno dei punti da sistemare. Sarà un anno di partenza; come dicevo prima, il fatto che ci siano persone sempre più competenti e ragazze – anche giovani – sempre più promettenti e ben disposte al lavoro e al sacrificio, sarà importante per il movimento femminile. Magari la mancanza dell’Italia maschile al Mondiale può dare più visibilità a noi come già accaduto in passato, quando il processo è stato rallentato anche un po’ dai problemi legati al Covid”.
La Redazione
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