Mertens a Bergamo nel segno di Osimhen e con una dedica già pronta
Il belga sarà chiamato a sostituire Victor Osimhen a Bergamo per inseguire lo scudetto
ASSENZE IMPORTANTI – A Bergamo contro la Dea, Spalletti non avrà Di Lorenzo (infortunato) e gli squalificati Rrahmani e Osimhen Al posto del nigeriano ci sarà Mertens, che avrà il compito di non farlo rimpiangere: toccherà al belga guidare l’assalto all’Atalanta e lo farà a modo suo, interpretando il ruolo con classe e furbizia: una chance per dedicare subito un gol al piccolo Ciro. Un Napoli che anche senza Osimhen è riuscito a restare in corsa per un posto in Champions e lo scudetto.
IL PESO DI OSIMHEN – Spalletti, dopo una serie interminabile di infortuni e annessa sfortuna, è riuscito a trovare il padrone dell’attacco partenopeo: Victor Osimhen, fermato per squalifica da un’ammonizione ingiusta rimediata prima della sosta proprio nel momento in cui aveva coniugato continuità realizzativa (doppiette decisive con Verona e Udinese) e quello strapotere fisico capace di travolgere. Uno spettacolo che la Lega Serie A ha riconosciuto e celebrato: nomina a miglior calciatore del mese di marzo. Ecco, dunque, che a Bergamo servirà un super Mertens, anche perché il peso di Osimhen in attacco si fa sentire: nelle 20 partite giocate con il nigeriano, il Napoli ha conquistato 14 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte, viaggiando alla media-partita di 2.3 punti, 2 gol, 5.5 tiri in porta, 1.4 chiare occasioni da gol. Nelle 10 senza Victor, invece, la squadra ha vinto 5 volte, con 2 pareggi e 3 sconfitte, al ritmo-partita di 1.7 punti, 1.4 gol, 5.1 tiri in porta, 0.9 chiare occasioni da gol.
UNO SPLENDIDO SOSTITUTO – Un vuoto che Mertens, splendido sostituto del collega nel periodo dell’infortunio con 7 reti realizzate in undici giornate di campionato dall’Inter alla Salernitana, dovrà provare a colmare a modo suo: le caratteristiche e l’esplosività fisica non sono paragonabili, certo, ma il belga ha doti tecniche, palleggio e invenzioni nello stretto da artista e può ancora fare la differenza, come ha dimostrato la sfida contro l’Udinese. L’ultimo gol risale al derby campano con la Salernitana, la partita precedente al rientro di Osimhen dal primo minuto. Da Osi a Osi, verrebbe da dire: magari è un segno. Magari un caso. Ma la dedica è già scritta: a Ciro junior, figlio napoletano adorato che profuma di scudetto.
Fonte: Fabio Mandarini, Corriere dello Sport