In Colombia lo chiamano la “Joya”, stesso soprannome che un giornalista argentino della rivista El Grafico aveva cucito su misura per Paulo Dybala dopo una partita tra l’Instituto di Cordoba e il San Lorenzo. Luis Sinisterra è cresciuto a Santander de Quilichao, clima tropicale, piantagioni di caffè e canna da zucchero, mezz’ora di treno da Cali e dall’aeroporto Alfonso Bonilla Aragon: un posto a mille metri di altitudine, nel dipartimento di Cauca. Potrebbe diventare il settimo colombiano nella storia del Napoli dopo Freddy Rincon, Gonzalo Martinez, Camilo Zuniga, Pablo Armero, Duvan Zapata e David Ospina. Il direttore sportivo Giuntoli ha compiuto il primo passo, si è informato e il Feyenoord ha scoperto subito le carte: Sinisterra sarà ceduto in estate, il prezzo sfiora i quindici milioni. Il club olandese ha ricevuto proposte dall’Inghilterra (Arsenal), dalla Spagna (Atletico Madrid) e dalla Germania (Bayer Leverkusen). Non ha preso impegni, almeno finora. Dialoghi, semplici confronti, nessuna promessa. Il Napoli è entrato in scena, sta cercando l’erede di Lorenzo Insigne. Ala sinistra, ventidue anni, un metro e 72, dieci gol e cinque assist in Eredivisie: Sinisterra ha il contratto in scadenza nel 2024. Genialità e cambi di marcia. In questa stagione si sta consacrando: ha imparato a parlare inglese e a capire anche un po’ di olandese. In campionato è diventato uno dei giocatori più determinanti. Ma si è messo in evidenza anche in Europa: otto gol (una tripletta all’Elfsborg) e sei assist in Conference League tra preliminari, fase a gironi e ottavi.
Fonte: Stefano Cioffi (Cds)