Da falso nueve o da trequartista, al centro dell’ attacco o come esterno, c’è nuovamente bisogno di Dries Mertens. Con l’ingresso in campo del belga, la musica contro l’Udinese è cambiata. Il Napoli ha inserito una marcia diversa, è cambiato il ritmo ed è cambiato il risultato. Anzi, lo hanno ribaltato: da 0-1 a 2-1. E se pure non ci sia lo zampino di Mertens in nessuna delle due reti, il suo contributo in fase offensiva si è sentito eccome. Innanzitutto nel cambio di modulo (da 4-3-3 a 4-2-3-1), ma anche nel cambio di mentalità. Adesso il Napoli è atteso da 8 finali. E toccherà nuovamente a Dries, vista l’assenza di Victor Osimhen a Bergamo e lo stop di Petagna. Nel periodo di vacatio del nigeriano, da novembre 2021 a gennaio 2022, non ha fatto accusare la mancanza. Ha segnato 6 gol, partendo sempre dal primo minuto. Nell’ultimo mesetto era apparso, invece, appannato e appannato e fuori fase. Lo ha notato anche Spalletti che ne ha gestito le energie tra panchina e riposo. Titolare solo a Cagliari, ma senza incidere, si è rivisto ai suoi livelli proprio nella ripresa contro l’Udinese. Aveva bisogno di ricaricare le batterie e Spalletti ha saputo aspettare. Anche perché il suo momento sarebbe arrivato, e dopo la sosta toccherà ancora a lui.
Il Mattino