Nessuno è intoccabile, lo ha detto e dimostrato mister Spalletti
Cambiare si può, e a volte si deve, quando il gioco vale la candela, così come ha fatto mister Spalletti col suo Napoli, invertendo gerarchie e analizzando quello che di buono si doveva trovare. “Una sorta di secondo corso o forse soltanto la conseguenza di una serie di storie raccontate con maggiore chiarezza dalla sconfitta con il Milan: una partita che ha fatto male davvero, sì; una partita che ha deluso innanzitutto l’allenatore al netto dell’attacco frontale nei confronti di quelli che – senza fare nomi o allusioni precise -, devono interrogarsi sulle proprie capacità di reggere le inevitabili pressioni di un club e di una città che attendono lo scudetto da trentadue anni. Anche il signor Luciano è in attesa da un po’: ha vinto due titoli con lo Zenit, in Russia, ma la vetta d’Italia sarebbe il coronamento della grande carriera di un grande allenatore. Uno che all’Inter e alla Roma non ha mai guardato in faccia a nessuno, mai, e che a Napoli sta agendo sistematicamente in nome e per conto di un sogno chiamato scudetto. Un sogno di quelli realizzabili, mica una chimera: non è illusione, bensì pragmatismo. Opportunità”. F. Mandarini (Cds)