Di Lello: “Oggi la Federcalcio non ha uno strumento per sanzionare quello striscione indegno”

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Marco Di Lello, presidente Commissione Affari Economici LND ed ex Procuratore FIGC, ha parlato ai microfoni di Radio Punto Nuovo a punto Nuovo Sport Show. “Ricorso del Verona? Non posso esprimere giudizi ma facciamo una riflessione più ampia. Se l’impugnativa del Verona si fonda su una disparità di trattamento, dunque non c’è la contestazione del merito di quanto accaduto che è stato refertato dagli uomini della Procura federale presenti sul campo. Quindi non una contestazione dell’episodio in sé e sulla gravità della sanzione e citano i precedenti. Farei una riflessione al contrario: perché ci sono precedenti analoghi senza chiudere delle curve ma limitandosi a piccole ammende? Il ragionamento è più sistemico, bisognerebbe cambiare la normativa del codice di giustizia sportiva che si avvicini al sentimento comune. Oggi la Federcalcio non ha uno strumento per sanzionare quello striscione indegno apparso all’esterno dello stadio, sottolinea una carenza comunicativa. Il paradosso è che si sanziona con la multa il lancio del petardo o il coro ai danni dell’arbitro e non c’è nessuna menzione dello striscione. Una riflessione andrebbe fatta anche se non è un fatto violento. Qui forse c’è poco da fare sul terreno della prevenzione, molto da fare su quello della sanzione. La Procura di Verona forse interverrà daspando i responsabili. Responsabilizzare le società significa imporre la responsabilizzazione dei propri supporters. Se non lo fanno loro allora meglio chiudere la curva e poi vediamo se continuano. Il Napoli sarebbe potuto intervenire, io personalmente lo avrei fatto. Poi ovviamente la società fa le sue valutazioni”.

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