Con lui vola la media punti azzurra: Anguissa è l’uomo in più del Napoli
Quanto era mancato Zambo Anguissa? A Luciano Spalletti, ai compagni di reparto, ai tifosi e a tutto il Napoli, certo. Ma soprattutto al rendimento della squadra azzurra. L’ha spiegato perfettamente a Verona, il mediano camerunese, che innanzitutto ha suggerito al suo allenatore di fare ritorno al centrocampo a tre, quello dei bei vecchi tempi, che al Bentegodi regala a Osimhen e compagni un equilibrio diverso e la capacità di scegliere: quando gestire, quando accelerare, quando colpire. Era stato uno dei volti della grande cavalcata da settembre a novembre. Anguissa, arrivato in corsa nelle ultime ore di mercato e lanciato in campo subito da Spalletti, aveva dimostrato una delle regole più antiche del calcio: l’ambientamento è importante, ma saper giocare lo è di più. Così si era preso il centrocampo azzurro, con undici partite di fila dal primo minuto e quella maledetta Inter-Napoli, punto di svolta del campionato azzurro. L’infortunio al volto di Osimhen si era preso la scena, ma anche Zambo torna da San Siro malconcio, con un problema muscolare che non lo abbandonerà mai fino alla Coppa d’Africa e al ritorno a Napoli. Con lui o senza di lui? La differenza c’è e lo dicono i numeri: nelle 14 partite giocate con lui in campo da titolare, gli uomini di Spalletti hanno messo insieme 31 punti, con una media di 2,28 per partita. Che crolla fino a 1,69 quando non è a disposizione o non parte dal primo minuto. Uno scudo imprescindibile davanti alla difesa, che riesce a far rifiatare i compagni di difesa quando c’è. E si vede: 0,57 la media dei gol subìti con lui in campo (8 in 14 partite), che sale quasi fino a un gol di media se lui non c’è (12 in 13 partite). «Anguissa non lo abbiamo quasi mai avuto, ha avuto due infortuni importanti, poi è andato in Coppa d’Africa ed è tornato un po’ rintronato come spesso accade» ha detto ieri l’allenatore toscano a fine gara. Che ora se lo coccola e su di lui punta forte. In attesa che il Fulham lo lasci andare all’azzurro anche per il prossimo anno. Fonte: mattino.it