Il Mattino – Le pagelle della panchina: Elmas entra e incide, Insigne aiuta a gestire

Buon impatto dei subentrati: Elmas e Insigne sono quelli che incidono di più

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Ottima prova di Elmas e Insigne, subentrati dalla panchina per far rifiatare i titolari: il macedone è furbo nell’approfittare della disattenzione di Ceccherini e servire Di Lorenzo da rimessa laterale sul gol del 2-0; Insigne tiene la posizione e gestisce nella fase finale del match. Troppi pochi minuti per dare un voto a Zielinski, Ghoulam e Petagna, sfortunato nel farsi subito male.

 

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6,5 ELMAS
Geniale sulla rimessa del 2-0, ha una grande occasione ma Montipò ha un grande riflesso. Comunque sembra saltellare tra una parte e l’altra del campo, pieno di entusiasmo e voglia di mettersi in mostra. Brillante anche se qualche volta disordinato e in alcuni momenti anche tatticamente disattento.
6 INSIGNE
Entra bene, punta gli avversari, se li tira indietro. Certo, lui è Lorenzo Insigne quindi queste sono solo briciole di quello che può e che deve fare da qui alla fine della stagione. Come sempre dà una grossa mano alla cerniera di sinistra e il Bentegodi lo accoglie con i tradizionali fischi. Questi sì che a Toronto non mancheranno.
SV ZIELINSKI
Poca, pochissima roba. Se questo è il contesto tattico, il polacco rischia di scivolare fuori dai titolari. Perché il test con il Verona dimostra che questa squadra quando mette peso a centrocampo va assai meglio, soprattutto perché diventa meno prevedibile. Buon passo ma non fiorisce.
SV PETAGNA
Batte ogni record. Evidentemente si riscalda male, commette un errore pesante sotto questo aspetto. Poi ne fa un altro: quando si accorge dell’infortunio, invece di gettarsi a terra immediatamente e far fermare il gioco si trascina. Una piccola ingenuità perché per un po’ il Napoli resta in dieci.
SV GHOULAM
Pronto in pochi secondi, ovvio che la principale attenzione è quella di evitare di commettere delle disattenzioni. Si piazza davanti alla difesa con il compito di chiudere ogni varco possibile. Quanto entra l’Hellas è in dieci e anche in balia dei propri nervi che sono saltati inseguendo chissà quali errori dell’arbitro.
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