Francesco Repice, radiocronista RAI: “Verona-Napoli? E’ complicata”

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A Punto Nuovo Sport Show, Francesco Repice, radiocronista RAI:

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“Campionato spezzatino? Da un punto di vista tecnico della radiocronaca è altrettanto difficile raccontare una partita per un minuto e mezzo, con un minuto parziale della diretta. È altrettanto complicato raccontarla per 90 minuti interi. Nella prima ipotesi ti viene più automatica, assimili automatismi giocando sul sicuro. Nella seconda ipotesi, nei 90 minuti, devi avere quel bagaglio di parole che ci raccomandava sempre Sandro Ciotti, per raccontare ciò che vediamo in campo. I proprietari dei club calcistici oggi comprano le squadre con le banche, chiedono soldi a loro e poi comprano una società. Devono far accollare i debiti alla società stessa. Una volta c’erano i proprietari che compravano tramite i soldi alla banca ma poi li restituivano di persona. Significa che badavano di più all’aspetto sportivo anziché gestionale. Oggi non è più così, quelli che possono farlo avvalendosi di fondi sono proprietari di quei fondi e quelle banche come PSG e il Manchester City. Credo che alla fine, eccetto la Juventus (che è un grande gruppo e patronato tifoso della squadra per storia e tradizione). Alla fine di questa storia si tornerà al calcio di vent’anni fa, tutti la domenica pomeriggio. E gli altri giocheranno un campionato in un altro circolo dell’universo, riproporranno le partite con i telefonini, giocheranno da soli. Adesso siamo costretti a mettere le società in mano alle banche che fanno i loro interessi. C’è una dispersione di responsabilità, una collocazione dispersa di denaro. Poi c’è PSG-Real Madrid e qualcuno si meraviglia passi il Real. Il fondo sarà anche molto potente, talmente ricco, ma al nostro amico Leonardo dovremmo spiegare che le squadre si fanno partendo dal centrocampo. Se non hai i centrocampisti puoi comprare tutte le figurine che vuoi ma non vinci. Il Real Madrid ha dei giovani, in mezzo al campo ha personaggi che sanno come trattare il pallone e come interpretare partite. Morto Verratti, tirato fuori Paredes, Il PSG è finito al Bernabeu. Cessione del Napoli? Dobbiamo uscire dall’equivoco, non è che arriva qualcuno con miliardi di suo e li mette nella squadra. L’Inter esce dalla Champions a testa alta, anche con qualche rammarico. Non sono un grande estimatore della Premier League, penso che l’Inter avrebbe meritato di passare il turno tra andata e ritorno. I tre pali? Gli attaccanti lì davanti fanno gol, Careca lì davanti fa gol al posto di Salah. Batistuta fa gol? Penso di sì. Dopodiché l’Inter, se Sanchez non fa quella fesseria, se la gioca fino alla fine. La Roma ieri? Non mi è piaciuta, una roba terrificante. Giocava contro una squadra di gente che lavora nei mulini. Il numero 7, Openda, per me dovrebbe smettere per come vedo il calcio. Se fai l’attaccante il tuo scopo è segnare. Se hai il pallone davanti al portiere a due metri sul tuo piede e la mandi alta, evidentemente non è il mestiere tuo. Rui Patricio gli ha dato la palla. Per me la costruzione dal basso è una cosa vergognosa. E che non capisco. Però la devo raccontare e mi adeguo. Poi devo alzare la mano e ammettere l’errore. Perché vedendo giocare dal vivo Maitland-Niles mi era sembrato un giocatore, ieri ho avuto l’impressione che non faccia questo nella vita. Non è uno che sbaglia, è proprio uno che non fa quello sport lì. Primo tempo della Roma imbarazzante. A chi dice ‘finalmente la Roma di Mourinho’, io rispondo ‘Ma siete matti?’. Se questa è la Roma di Mourinho secondo me lui vi querela. Per fortuna tutto è messo in penombra da quell’invenzione che hanno fatto sull’uscita di Zaniolo. Poi c’è un giocatore che riesce a farsi ammonire anche quando gli fischiano un calcio di punizione a favore ed è Mancini. Verona-Napoli è complicata, il Verona è una squadra che ti assale. Dopo il gol di Fabián Ruiz con la Lazio pensavo ci fosse stato un segnale definitivo del campionato, ma mi sono sbagliato anche lì. Perché vado a fare Napoli-Milan e mi rendo conto che i rossoneri surclassano gli azzurri anche dal punto di vista atletico. Ne ho parlato anche con l’allenatore a fine partita che mi ha detto giustamente ‘Se non facciamo prevalere le nostre caratteristiche, della leggerezza, l’uno contro uno e la velocità, quando andiamo a competere dal punto di vista fisico non ci siamo’. Il Verona sotto l’aspetto fisico è una squadra che può mettere in difficoltà. Però ogni domenica cambia qualcosa. Dopo aver visto Roma-Atalanta e Napoli-Milan saranno tutti contenti di vedere Mbappé in Ligue 1. Ma io, con Leao e Zaniolo in Italia, ancora mi diverto”.

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