Savoldi a Il Mattino: “Osimhen si esalta nei momenti difficili. Il peso della maglia? Dipende da chi la indossa”
Beppe gol parla anche della prossima sfida del Napoli a Verona
Mister miliardo, c’è troppa pressione quando si indossa la maglia del Napoli? «Dipende da chi la indossa». Beppe Savoldi a Bologna era Beppe-gol, mister miliardo è il soprannome che lo accompagnò durante l’esperienza in azzurro, era arrivato a spendere due miliardi per un calciatore, mai nei sogni dei napoletani lo scudetto era sembrato così vicino.
«C’era un’attesa pazzesca ma non solo intorno a me, l’anno precedente la squadra di Vinicio era arrivata seconda e quindi l’equazione pareva scontata: non andò così, purtroppo».
Torniamo alla tensione: Osimhen ne ha tanta sulle sue spalle? «Non stiamo parlando di un fattore necessariamente negativo. Quando dico dipende da chi indossa la maglia, mi riferisco alla personalità del calciatore. Ci sono tipi ai quali la tensione fa diminuire le prestazioni e chi invece riesce a trasformarla in energia positiva».
Dove lo mettiamo il nigeriano? «Nella seconda categoria. Non lo conosco bene però mi sembra il tipo che sa esaltarsi anche nei momenti difficili».
Che momento è questo che vive il Napoli dopo la sconfitta con il Milan? «Un momento normale all’interno di un campionato anormale. Secondo me, delle prime quattro tutte possono vincere lo scudetto perché nessuna ha avuto un andamento costante e tra recuperi e impegni di Coppe, ci sono ancora molte varianti che potrebbero far saltare il banco».
Osimhen è sembrato isolato domenica sera, quasi spaesato. «Ha fatto quello che poteva fare contro i due centrali rossoneri. Non mi sembra che abbia giocato male, è stato tra i più propositivi».
Potrà diventare un campione? «È già un campione, ha dimostrato di possedere doti e numeri che non appartengono al repertorio di tutti gli attaccanti».
L’impressione è che si adatti poco al gioco di Spalletti, o forse la squadra non supporta le sue caratteristiche tecniche? «Bisognerebbe farsi spiegare dall’allenatore se i giocatori mettono in campo le sue direttive. Io non so se Osimhen è funzionale o meno al gioco del Napoli: premesso che Victor è un campione e che Spalletti è un validissimo allenatore, dico che di solito una squadra gioca in un certo modo perché così il tecnico le chiede di comportarsi in campo».
È giusto non abbandonare il sogno tricolore? «C’è un piccolo vantaggio che il Napoli deve provare a sfruttare: mancano ancora dieci giornate alla fine, ci sono trenta potenziali punti da conquistare, è tanta roba. Non siamo alla fine della stagione ma è evidente che non ti puoi permettere altri scivoloni».
Soprattutto a Verona, contro una squadra tosta. «Gioca in un certo modo, punta sulla fisicità, si esalta nei duelli individuali: come il Torino e l’Atalanta, è quel tipo di formazione che ti può complicare la partita. Il Napoli non deve subire il ritmo, piuttosto imporre il suo gioco, ha più qualità tecnica e la deve far valere».
Fonte: A. Rossi (Il Mattino)