Il tecnico del Napoli, Luciano Spalletti, più di tutti conosce il valore dei suoi ragazzi, e sa che se gli azzurri sono nella zona alta della classifica è dovuto alla loro bravura. Il Mattino racconta della giornata di ieri, tra allenamento e la festa per i 63 anni del mister. “L’allenamento di ieri mattina non è stata una punizione: era tutto previsto. È oggi il giorno libero. Spalletti ha portato una torta per festeggiare il compleanno. I nodi cruciali non sono stati toccati nel discorso alla squadra che è stato, volutamente, generale e finalizzato a gonfiare i cuori e riempire la stiva di autostima. La sintesi della chiacchierata a senso unico è che non è mica finita qui la corsa per lo scudetto, perché quello dell’altra sera è stato solo un inciampo. Perché – sottolinea il tecnico – ci sono ancora dieci partite e non c’è nessuno che va a gonfie vele. Peraltro, ha ancora spiegato, gran parte del primo tempo è stato giocato proprio come voleva lui. Con il Milan è stata la prima caduta in campionato del 2022 ed è vero che Spalletti non è tipo che sta lì a sciorinare numeri e numeretti, ma è un dettaglio non di poco conto che comunque il Napoli è la squadra che ha fatto più punti negli ultimi due mesi tra quelle che stanno lì davanti. Questo Napoli è ancora aggrappato al primo posto ed è una cosa che il tecnico azzurro rimarca. Ed è giusto che non molli nessuno con trenta punti ancora in palio. Nessun processo ai flop della serata, Zielinski e Insigne su tutti. Il polacco ha un calo evidente da qualche settimana, non è escluso che possa essere messo a riposo a Verona. Così come è evidente che anche il capitano, notte con la Lazio a parte, vive un momento difficile, forse perché non è semplice metabolizzare l’addio dall’Italia. Elmas e Lozano sono lì che scalpitano. Così come Anguissa che può essere l’alternativa a Fabian se questa settimana lo spagnolo dovesse ancora soffrire per la pubalgia. Spalletti ci penserà dopo aver staccato per qualche ora la spina: avrebbe sognato come regalo del suo compleanno il primo posto, ma certo non molla”,