Il progetto della Superlega, portata avanti da Real Madrid, Barcellona e Juventus, non è affatto tramontato, anzi a breve, precisamente giovedì 3 marzo, ne sarà rivelato il nuovo contenuto.
“La data chiave sarebbe quella del 3 marzo, giovedì prossimo; il palcoscenico, l’FT Business of Football Summit, evento organizzato dal Financial Times, dove è atteso l’intervento del presidente bianconero, Andrea Agnelli. E proprio il numero uno juventino dovrebbe rivelare i contenuti della nuova proposta. La novità principale riguarderebbe l’accesso alla manifestazione, il punto più contestato del progetto iniziale. La “vecchia” SuperLega era una competizione privata tra 20 top club del continente: 15 qualificati di diritto e 5 determinati stagione per stagione attraverso delle qualificazioni. Una sorta di campionato “di élite”. La “nuova” SuperLega dovrebbe eliminare il nodo: non più membri di diritto ma accesso con la classica qualificazione attraverso i campionati nazionali. Il Telegraph rivela l’esistenza di un documento in cui i club della SuperLega spiegano che questo nuovo modello consentirà la creazione di club competitivi anche nelle città europee che attualmente non li hanno. E vengono citati, ad esempio, Lussemburgo e Dublino. La mossa di rilanciare la SuperLega è legata a quanto c’è sullo sfondo: la Corte di Giustizia Europea dovrà pronunciarsi sulla richiesta del Tribunale di Madrid di verificare l’esistenza, o meno, di una violazione del principio della libera concorrenza e di abuso di posizione dominante da parte di Fifa e Uefa. La questione riguarda la governance del calcio europeo, in cui i club vorrebbero avere più peso e potere, specie nella gestione dell’aspetto economico. Così, secondo il Telegraph, insieme alla “nuova” SuperLega verrà nuovamente messa nel mirino la Uefa e anche il presidente del Paris Saint Germain, Al-Khelaifi, che non ha mai aderito all’idea originaria e che è diventato il nuovo uomo forte del calcio continentale. Il quotidiano cita ancora il documento dei tre club della SuperLega: «La Uefa ha stretti legami con alcuni proprietari di club di Stati non membri che sono sponsor commerciali di determinate competizioni e club, che sono i principali acquirenti di diritti media per le competizioni gestite dall’Uefa e che siedono nel Comitato Esecutivo Uefa, mentre presiedono l’Eca senza alcun processo elettorale trasparente».
IlMattino.it