Spalletti in conferenza stampa: «Noi abbiamo risorse misteriose!»
«Ai ragazzi l’ho detto che con la Lazio siamo di fronte ad un bivio: scegliere di essere dimenticati in fretta o restare nelle testa dei tifosi come degli eroi».
Il bivio per lo scudetto ha la faccia di Maurizio Sarri, l’uomo che qui a Napoli è riuscito nell’impresa di trasformare una squadra davvero in un manipolo di eroi. Luciano Spalletti non sente il peso del confronto, non gli importa. Sente il peso della gara con la Lazio che arriva dopo gli schiaffi rimediati dal Barcellona e il punticino di Cagliari.
«Abbiamo risorse misteriose»
dice. Segnale di un ritorno alle origini di questo campionato, alla rinuncia al trequartista e il rifugio nel 4-3-3 con Fabian, Demme e Zielinski. Insomma con la Lazio ci sarà il varo del terzo modulo in 6 giorni. Ma qualcosa deve pur fare il buon Luciano per dare una scossa.
Nella testa c’è ancora la sconfitta col Barcellona?
«C’è la delusione di non essere stati all’altezza di noi stessi più che dei nostri avversari. Ed è questo che dà più fastidio. Noi abbiamo un’identità di gioco che da inizio anno ci ha dato soddisfazioni. Dobbiamo metterci tanta qualità e viene a mancare diventa un boomerang. E si rischi di andare incontro a brutte figure».
Milan e Inter frenano ancora: bisogna approfittarne?
«Vedo una bella bagarre. Può diventare una giostra bella e crudele per uomini e anime forti. Perché ci sono molte squadre che possono entrare nella lotta Champions, molte squadre impegnate nella vittoria del campionato. I miei calciatori sono abituati a fare tutto, li ho visti ieri mattina, hanno capito il momento, sanno che è una corsa perdifiato da qui alla fine».
Il Napoli ha paura di questa occasione per piombare al primo posto?
«Abbiamo già avuto diversi momenti difficili da superare, la soluzione è sempre dentro noi stessi perché tra il periodo migliore e il periodo peggiore, nel mezzo ci siamo sempre noi. Tutto dipende ancora da noi. Abbiamo perso delle energie, ma allo stesso tempo dentro la squadra vedo tante fonti misteriose che possono darci delle soluzioni a tante cose. Per cui, si va a giocare con la Lazio con fiducia, sapendo che è una chance che ci dobbiamo giocare».
Ma mica il Napoli ha staccato la spina?
«Assolutamente no perché sono io il generatore di quella corrente e nessuno mi ha staccato. La gara con il Barcellona è stata condizionata dai due gol presi in poco tempo. E lì c’è qualcosa da rivedere e ne abbiamo anche parlato. Ma l’identità di gioco che abbiamo non può essere cambiata. La scelta di andare ad affrontarli a viso aperto può essere anche stata sbagliato ma ho scelto io. Abbiamo perso e speso delle energie e ora siamo di fronte ad una partita che può dare tanto. Per me era evidente che se avessimo fatto come nel secondo tempo di Barcellona, avremmo perso. Poi abbiamo perso lo stesso. Ma l’atteggiamento era quello giusto, poi fai quegli errori e anche l’atteggiamento viene messo in discussione».
Spalletti, il calcio reagisce davanti alla crisi tra Russia e Ucraina. Che cosa ne pensa?
«Non conosco le cause che hanno portato a una situazione così drammatica. Ma nessun motivo può essere valido per costringere le persone a diventare profughi oppure a rischiare di essere schiacciati dalle bombe. La cosa che mi mette a disagio è pensare ai bambini costretti a lasciare le loro camerette scaraventati a dormire sotto i ponti».
Ma avverte un clima di sfiducia intorno al Napoli?
«Io non cambio verdetto a ogni partita. Non posso farlo. Penso al percorso fatto fino ad adesso, da dove siamo partiti e dove siamo ora. Sono convinto che i miei possono meritare la mia fiducia. Chiaro che non dobbiamo smettere di lottare. Noi siamo un bivio su quello che si può scegliere tra essere dimenticati velocemente e entrare nella testa dei tifosi del Napoli come degli eroi».
Affrontate Sarri che qui ha fatto la storia.
«Ha fatto giocare il Napoli qui come nessuno ci è mai riuscito. Ora è un avversario che guida una Lazio che gioca un buon calcio»
C’è appagamento per l’obiettivo Champions a portata di mano?
«Noi non abbiamo centrato nulla, quindi non si può essere appagati per niente. Ci dobbiamo guardare le spalle ed è per questo che dobbiamo restare sul carro. Non esiste appagamento: se De Laurentiis sente parlare di una cosa del genere entra nello spogliatoio e ribalta tutto. E abbiamo tutti la stessa visione del presidente». P. Taormina (IL Mattino)