Lo stadio Maradona ieri sera è ritornato finalmente quasi alla normalità, con una capienza del 75%, e l’aria che si respirava era quella delle grandi occasioni, com’era giusto che fosse, ma qualcosa ha ancora una volta ammutolito lo stadio di Fuorigrotta, come racconta oggi il Corriere dello Sport. “Al minuto dieci, quando era previsto un tributo dei tifosi per Diego Armando Maradona, mentre l’altoparlante ricordava le regole da rispettare (in italiano e spagnolo) per assistere con prudenza alla partita, una notizia ha turbato gli ultras: la morte di uno storico tifoso. Le curve hanno smesso di cantare, sono stati immediatamente ritirati striscioni e bandiere, allo stadio è calato il silenzio. Il tributo al Diez è arrivato a metà ripresa, è partito dai tifosi del Barcellona, festanti nel settore ospiti, « Diego, Diego, Diego » il coro intonato col sostegno dei napoletani. Il Maradona si è riempito presto, alle 18 erano già stati aperti i cancelli. All’esterno dello stadio è stato esposto uno striscione “No alla guerra” che i tifosi avrebbero voluto esibire all’interno, le autorità l’hanno vietato. Era ben visibile, invece, quello delle due squadre, “Stop war”, per rispondere al conflitto in Ucraina di queste ore. È sembrata una serata antica, un improvviso ritorno alla normalità, quarantamila sugli spalti con la capienza aumentata fino al 75%. Prima del fischio d’inizio, durante il riscaldamento, i tifosi avevano già omaggiato Diego con un coro, mentre si ascoltavano le sue canzoni”.