Il mister: “A Cagliari c’è stata più fame di salvezza che di lotta per lo scudetto”

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Sono le notti come queste che vanno attraversate per leggere se stessi e capire la natura della propria autorevolezza: e in Napoli-Barcellona, che vale gli ottavi di finale d’Europa League, Spalletti va a sondare la personalità di una squadra che l’ha fatto innamorare perdutamente sin dal primo giorno che l’ha incontrato:

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«A Cagliari c’è stata più fame di salvezza che di lotta per lo scudetto. Ma è successo, può capitare. Stavolta, valuteremo se una partita da sogno come quella che stiamo per vivere è quella che aspettiamo sin dal momento in cui abbiamo avuto il pallone per giocare da bambini».

E’ un’altra verità, che si nasconde tra le tenebre, e per comprenderla, dimenticando le 10 partite in 51 giorni, il possibile affaticamento fisico e psicologico, Spalletti chiederà al Napoli di attingere dalle proprie riserve nervose: «Sta tutto nella forza di volontà, bisognerà essere solidi nella testa».

E poi al resto, dall’alto, senza voler profanare il ricordo e pure il dolore, penserà magari Diego, il genio che si sistemerà al fianco del Napoli e di Spalletti e che finirà per avere un ruolo: «Sono convinto che per un po’ proverà a stare bravo ma poi verrà dalla nostra parte. Noi non avremmo un calciatore del suo livello per rompere gli schemi, ma tutti insieme possiamo diventare una squadra degna di Maradona». 

A. Giordano (Cds)

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