Stasera, per il Barça, non sarà Champions. «Non ascoltare quella musichetta sarà frustrante», ammette lo stesso Xavi alla vigilia della gara contro il Napoli. «Siamo in Europa League e dobbiamo giocarcela fino alla fine. Per tornare nell’Europa più importante abbiamo due strade: il campionato o la vittoria di questa coppa». Da quando ha preso il posto di Koeman a ottobre 2021, l’ex canterano ha riportato la filosofia Barcellona al centro del progetto: ovvero il gioco prima di tutto. Per la sfida contro gli azzurri dovrà fare a meno di mezza difesa. Piquè è l’unico centrale a disposizione e viste le assenze di Araujo, Umtiti e Lenglet dovrà affidarsi a Oscar Mingueza, 22 enne prodotto (manco a dirlo) della Cantera. Poi un mezzo spazio alla solidità di Sergi Busquets e alla fantasia di De Jong e Pedri. La stellina del Barcellona da quando è arrivato ha scalato ogni tipo di gerarchia: titolare nel Barça, titolare in nazionale, addirittura nella semifinale di Euro 2020 contro l’Italia. «Il centrocampo del Napoli è molto forte, conosco bene Fabian, ci rivedremo in campo e speriamo non ci dia troppo fastidio con le sue giocate. Una cosa è certa: proveremo a tenere noi il controllo del possesso per poter gestire la partita». Insomma, non si nasconde nemmeno lui. D’altra parte Pedri è così anche con il pallone tra i piedi: rende straordinarie cose che diversamente sarebbero di una banalità inaudita. Stasera partirà dal centrocampo, con l’imperativo categorico di accendere il tridente confezionato per l’occasione da Xavi. Due su tre fanno parte dei regali del mercato invernale: Adama Traorè e Ferran Torres (con Aubameyang che parte dalla panchina e può entrare a gara in corso). Si andranno ad aggiungere a Gavi, 17 anni. Lui e Adama sono prodotti della Cantera, come Xavi, l’uomo che vuole entrare nella storia del Barcellona vincendo l’unico trofeo che gli è mancato da calciatore.
Il Mattino