«Se ci salviamo, vado a piedi dal Papa». Davide Nicola, il nuovo allenatore della Salernitana, autografa la maglia granata che gli porge un tifoso, guarda lo striscione «difendiamolA» esposto all’esterno del centro sportivo Mary Rosy e sogna in grande, fa una promessa, un voto. L’allenatore pensa ad una marcia di fede.
Perché balzare al timone della Salernitana, di questa Salernitana con l’acqua alla gola, adesso è un atto di fede. Il direttore sportivo Sabatini e il patron Iervolino, famelici e ambiziosi quanto il mister, lo hanno contattato l’altra notte e gli hanno prospettato l’operazione salvezza ad altissimo coefficiente di difficoltà.Nicola ha detto sì, perché aveva voglia di rimettersi in gioco. Gli piacciono le sfide, anzi gli piacciono i miracoli sportivi. Ha pensato alle strambate di Crotone, in sella al Genoa, con il Torino. Vuole riprovarci, sente che può farcela. Non ha firmato perché c’era un pluriennale ad attenderlo: il suo vincolo è di 4 mesi (200mila euro netti d’ingaggio), ha bonus legati alle vittorie (45mila euro), altro bonus salvezza (piatto ricco da mezzo milione di euro), opzione e non obbligo di conferma in caso di permanenza in Serie A. Con una particolarità: sarà lui e non la Salernitana a riservarsi la facoltà di esercitare l’opzione, in caso di miracolosa salvezza. È un passaggio importante, che mette in evidenza anche la determinazione dell’uomo e la volontà di mettersi in discussione a prescindere. Ovviamente non solo quello: è pure un discorso di opportunità, nel senso che Davide Nicola sa di essere allenatore di un instant team, preferisce fare un passo per volta ed è consapevole che salvare la Salernitana in condizioni disperate sia già uno spot. A quel punto sarà lui a scegliere dove andare, Salernitana compresa, forte di un’impresa e con nuovo potere contrattuale slegato da lacci. Ora però sposa la causa granata, è carico a molla. Non ha firmato perché è stato ingolosito dall’ingaggio extralusso, ma perché vive di adrenalina e di sfide.
Lo ha detto alle ore 15.06, quando si è infilato nel «Mary Rosy», accompagnato dal team manager Avallone. «Provo piacere ed euforia. Ci vediamo dopo – ha commentato con i cronisti rimandando ogni riflessione alla conferenza stampa in programma oggi alle ore 15 nella sala conferenza di Caffè Motta – Adesso siamo in ritardo e devo andare a fare allenamento». Poi è stato accolto dal diesse Sabatini, ha radunato il proprio staff nello spogliatoio e la squadra a centrocampo, dopo averla convocata nella saletta stampa. Sostituisce Colantuono, sollevato dall’incarico (sono andati via con lui anche il vice allenatore Cinello e il match analyst, Antonini) dopo aver raccolto due pareggi nelle gare contro Spezia e Genoa, quelle che avrebbero dovuto fruttare il pieno di punti e ridare slancio alla stagione. Non è accaduto e sotto la sua panchina si è aperta la botola. Ora l’esperienza Colantuono va agli archivi. La squadra e l’ambiente hanno bisogno di nuovo gas, nuovi stimoli. Avanti con Nicola, che ieri è andato di corsa, ha chiesto di azzerare tutto e di ragionare con il «noi» perché i risultati si ottengono aiutandosi e sacrificandosi per la squadra.
Tre ore di primo approccio, poi è andato via in tuta e una consapevolezza che ha ribadito a chi gli ha chiesto come avesse trovato il gruppo, la squadra: «C’è da lavorare». Dopo l’arrivo all’aeroporto di Napoli Capodichino alle ore 11.40, Nicola ha fatto tappa in albergo e poi in sede per la firma da apporre al contratto. Ha recuperato, però, sulla tabella di marcia con una razione di lavoro supplementare, invitando più volte la squadra al ritmo, al coraggio, insomma ad osare. Ha caricato Ribéry, ha osservato Mikael e Mousset e poi all’imbrunire ha ordinato un supplemento di lavoro atletico per loro. Al primo giorno di scuola, il nuovo allenatore della Salernitana ha incassato anche l’incoraggiamento del sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli. «Benvenuto a mister Davide Nicola. Forza Salernitana. Macte Animo», ha detto il primo cittadino, salutando l’allenatore con il motto dei fondatori del club granata. Serve un passo da Bersagliera per salvarsi e Davide Nicola sa come si gestiscono le partite senz’alba. L’impresa sportiva l’ha già centrata nel 2017 a Crotone: 21 punti in 15 partite, quante ne mancano oggi in granata. Assistito dall’agente Giuffrida, ieri è andato via con una promessa: «Farò di tutto, siamo pronti». I tifosi sono pronti ad accodarsi a lui a fine stagione, destinazione Vaticano, per il pellegrinaggio granata.
Fonte: mattino.it