Attenzione, il Barcellona è un vecchio leone ferito ma tutt’altro che morto

0

Pochi dubbi: con Koeman le cose non andavano e la palla girava a fatica. Tutt’altra musica rispetto al Barcellona che incantava all’inizio del millennio. L’empatia con il tecnico olandese non è mai sbocciata e con l’arrivo di Xavi in panchina le cose hanno ripreso immediatamente ad andare. La classifica di Liga (catalani quarti a pari punti con l’Atletico Madrid) dice che la distanza dal Real è ancora una voragine profondissima, e anche l’eliminazione dal girone di Champions (terzo alle spalle di Bayern Monaco e Benfica) è il segnale evidente della crisi che in casa Barcellona hanno capito e deciso di affrontare già a un terzo di stagione. Il problema principale è in difesa dove la squadra fatica terribilmente a trovare una quadra. Piquè è l’unico veterano rimasto e da solo non riesce più a limitare i danni. Al suo fianco si stava distinguendo Araujo – prodotto del vivaio – ma un infortunio lo sta tenendo ai box (è in dubbio anche per il Napoli). L’alternativa è Eric Garcia, 21enne di belle speranze ma ancora troppo acerbo per imporsi ai livelli da top club. E allora non stupiscono le 27 reti subite nelle prime 23 gare di Liga da un Barcellona che prima dell’arrivo di Xavi in panchina faticava terribilmente a conservare il possesso palla (marchio di fabbrica della squadra stellare passata da Rijkaard a Guardiola) e a proteggere la porta di Ter Stegen dai pericoli.B. Majorano (Il Mattino)

Factory della Comunicazione

Potrebbe piacerti anche
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

For security, use of Google's reCAPTCHA service is required which is subject to the Google Privacy Policy and Terms of Use.