Gianello, ex Napoli: “De Laurentiis ha sempre dimostrato attaccamento alla maglia ed al Napoli”
Matteo Gianello, ex portiere del Napoli, ha parlato oggi ai microfoni di “1 Football Club” su 1 Station Radio.
Sulla gara Napoli-Inter
“Ogni tanto me la vado a riguardare, il Napoli giocò benissimo e sbagliammo anche un rigore. C’erano più di 60.000 spettatori, venivamo da tre partite in una settimana: era un Inter ‘corazzata’, c’erano giocatori che hanno fatto la storia del calcio. Facemmo il primo gol subito, temevo i nerazzurri si arrabbiassero ma alla fine abbiamo vinto”.
Sull’acquisto del Napoli da parte dei colossi mondiali
“De Laurentiis ha sempre dimostrato attaccamento alla maglia ed al Napoli, facendo quadrare i conti e pensando a migliorare la squadra. Spero di no perché il Napoli è dei napoletani, quindi spero rimanga a loro”.
Sui clean sheet del Napoli finora
“Sicuramente Spalletti lavora bene sulla fase difensiva: non solo la difesa, ma tutta la squadra che lavora quando non ha il possesso. Ospina ha salvato tante volte il Napoli, come Meret. C’è un lavoro di squadra, con gli attaccanti che rientrano e danno una mano a centrocampo. Tutto ciò ha portato il Napoli ad essere una delle difese meno battute”.
Sull’importanza per un portiere di avere competizione
“La competizione tiene sempre vivo il titolare in quel momento, specialmente quando affronti tante partite nelle diverse competizioni. L’importante è farsi trovare pronto, io con Iezzo era diverso: lui era più titolare rispetto a me. L’importanza è quella di lottare per l’obiettivo comune, senza voler creare tensioni con Gennaro – che non ci sono mai state – perché volevo che il Napoli facesse bene. Il portiere a differenza degli altri ha bisogno di maggiore continuità. Non penso che Meret senta la pressione, ma magari entra in campo e non sente la sicurezza. Ospina ha l’esperienza che non gli permette si sentirla”.
Sull’importanza del fattore psicologico
“Avevo colleghi che in allenamento erano dei fenomeni, poi in partita avevano la pressione di sbagliare, la paura di essere giudicato in caso di sbaglio. Ospina ha la tranquillità di sapere di essere un bravo portiere, quel che fa la differenza è lo stato emozionale: c’è chi sente più le partite e chi meno. I sudamericani secondo me la vivono come un divertimento, senza ansia. Non si deve offendere nessuno, ma Ospina è più forte mentalmente di Meret”.
Sul bilancio dell’esperienza di De Laurentiis al Napoli
“La colpa e la verità stanno sempre nel mezzo. Non abbiamo la controprova sul fatto che De Laurentiis se avesse investito di più avrebbe vinto di più. In questi anni ha però dimostrato di essere una grande squadra: quando la Juve ha vinto lo Scudetto dopo la sconfitta per 0-1 con gol di Koulibaly, il Napoli aveva avuto la possibilità di vincerlo. Guarderei di più su una gestione positiva che ha portato il club ad alti livelli”.