“Il Mattino” vota gli azzurri – Ospina tiene a galla il Napoli. Lobotka porta per mano la squadra
Non sufficienti Zielinski e Insigne
Il Napoli, dopo il risultato del derby, vinto dal Milan, doveva dare un segnale forte al campionato, sul campo del Venezia. Gli azzurri nella prima frazione creano un paio di palle gol, entrambe con Osimhen. La prima salva la difesa dei lagunari e la seconda scheggia il palo. Il bomber nigeriano la sblocca di testa, su cross di Politano, batte inesorabilmente Lezzerini. La partita resta sotto controllo degli azzurri. Nel recupero rosso, grazie al VAR Nasca, ad Ebouhei, per la brutta entrata su Mertens. Al minuto 100 arriva il raddoppio con Petagna che ribadisce su respinta del portiere del Venezia. Secondo il Mattino non bene Zielinski e Insigne, bene il duo di difesa Rrahamani e Juan Jesus.
OSPINA 6.5 – Chiamato in causa nel primo tempo da un razzo di Okereke e nel secondo da Crnigoj: tutto qui. Ma è reattivo, pronto, carico. E cancella qui in Laguna l’errore che rischia di tener fuori la Colombia dal Qatar . Preciso nella prima impostazione, motivo per cui ha messo ancora una volta il puntino sulle i nelle gerarchie di Spalletti.
DI LORENZO 6 – Nel primo tempo è più ordinato, tenendo su Haps e Nani ma il piede non è quello solito. Nel secondo si libera e diventa un fattore per creare le azioni da gol: non è un caso che nasca dalla destra la palla per il colpo di testa di Osimhen: in ogni caso meno brillante di altre volte, d’altronde è un Robocop di carne e ossa.
RRAHMANI 6.5 – Okereke ed Henry hanno caratteristiche diverse: non cambia il suo rendimento in base a chi deve contrastare. Sempre preciso nelle chiusure, anche perché il Venezia veniva giù a raffiche, guida con intelligenza la linea e riesce spesso a rimediare a qualche ingenuità di chi non riesce a dare protezione alla linea difensiva.
JUAN JESUS 6.5 – Si fa guidare da Rrahmani, spezza la linea quando serve. Tiene su Okereke (subisce fallo in occasione della chance neroverde alla mezz’ora), anche nel finale è decisivo sbilanciando Henry: qualche volta ha sbandato nelle ripartenze veneziane del primo tempo. Poi è stata una buona gestione.
MARIO RUI 6 – Ebuhei è un cliente fastidioso, veloce. Diverse chiusure, anche la capacità di iniziare l’azione. Si sposta come ala in fase di prima impostazione, con Insigne dirottato a fare il trequartista, supporta sempre l’azione e ci mette anche un bel po’ di malizia quando c’è da fermare qualcuno più rapido di lui.
FABIAN 6 – Cuisance è chiamato a schermarlo, e lo spagnolo si sgancia spesso, trovando i tempi dell’inserimento. Si butta sempre nello spazio e riesce ad aprire varchi che non sempre si traducono in una conclusione pericolosa. Cuce bene il gioco poi ha un appannamento di ordine fisico. E cala.
LOBOTKA 7,5 – «Ha preso per mano la squadra»: Spalletti inquadra perfettamente il suo lavoro. Recupera e riparte. Fa sempre la scelta giusta, con personalità: dal passaggio breve alla discesa. Ci aggiunge un salvataggio sulla discesa di Okereke. Mantiene standard costanti e altissimi.
POLITANO 6
Non trova il tiro con la giusta cattiveria. L’unico neo di una prestazione va in affanno un po’ troppo nel primo tempo. Chiude, recupera e riparte nella ripresa. Decisivo nella pennellata ad Osimhen per lo 0-1, trovata nell’unica occasione in cui Haps stringe ed il Venezia non copre.
ZIELINSKI 5.5 – Spalletti gli chiede di cercare una posizione di raccordo, con i due interni che spingono tanto, cercando di approfittare anche degli spazi creati dalla profondità di Osimhen. Una gara, però, al di sotto dei suoi livelli, con troppi errori. Nè va meglio quando si sposta sull’esterno di sinistra.
INSIGNE 5 – Parte in sordina, poi sale leggermente di tono. Gioca da numero dieci aggiunto, raccoglie il pallone in posizione centrale, provando a non dare riferimenti. Gara tatticamente di grande sacrificio, anche perché rincorre spesso l’avversario, molto meno dal punto di vista della capacità dell’incidenza.
OSIMHEN 7 – Geniale, colpisce di testa e prende in controtempo tutti. Riesce subito ad allungare il Venezia, costringendo Ceccaroni ad abbassare costantemente la linea. Coglie il sedicesimo legno azzurro, un palo esterno. Può fare ancora meglio: con più lucidità nei tagli, cercando di migliorare la capacità di dettare la palla alle spalle.
ELMAS 6 – Entra per gestire il vantaggio e corre tanto per coprire gli spazi e ripartire: si piazza al posto di Politano che ha maggiori propensioni offensive, lui deve tener palla e provare a non perderla. Il Venezia ha 4 attaccanti quando lui è in campo, motivo per cui gode di quegli spazi che non gli dispiacciono.
MERTENS 6.5 – Entra e regala brio: costruisce e rifinisce, anche in modo un po’ fortunato, l’azione che chiude il match. Ma c’è di più: è lui che spiega a Spalletti che Osi vuole il cambio ed è sempre lui a dare consigli al nigeriano dalla panchina per evitare che ripeta sempre le stesse cose. Procura anche un’espulsione.
GHOULAM sv – Non proprio un impatto folgorante, anzi. Un po’ stralunato appare e meno male che Mariani dà il vantaggio per un suo intervento irruento in pieno recupero che poteva provocare una punizione dal limite. In ogni caso, negli interminabili minuti di recupero si fa trovare pronto.
PETAGNA 6.5 – Il solito ingresso generoso, la solita grinta, premiati dal gol dello 0-2. Lui ci mette sempre il suo fisico e il suo cuore: rincorre come se fosse Osimhen un paio di palloni gettati in avanti da Fabian, poi trova il tap-in che lo fa correre felice sotto la curva dei tifosi napoletani.
P. Taormina (Il Mattino)