Venezia-Napoli nel segno di Schwoch: il derby del cuore del bomber
Dopo gli scudetti e prima del ciclo De Laurentiis è stato questo ragazzo altoatesino, oggi 52enne, a scrivere una pagina importante nella storia del Napoli. Stefan Schwoch firmò la promozione degli azzurri in serie A nel 2000, segnando 22 reti ed eguagliando il bomber Vojak. Sarebbero poi venuti Cavani (29 gol nella stagione 2012-2013) e Higuain (36 nella stagione 2015-2016, prima che andasse alla Juve diventando nemico giurato del popolo azzurro).
Schwoch fu l’uomo delle promozioni perché ne conquistò due nell’arco di due anni con le maglie del Venezia e del Napoli. In Laguna era sbarcato nel 1997 su esplicita richiesta di Novellino, suo allenatore a Ravenna, al presidente Zamparini e al direttore generale Di Marzio, che si avvaleva della consulenza dell’emergente direttore sportivo Marotta. Fu un sucesso: il Venezia salì in A dopo trentun anni, 17 le reti di Stefan, che però nei primi mesi del successivo campionato ebbe poca fortuna (2 reti) e in gennaio venne ceduto al Napoli guidato da Ulivieri, in evidente difficoltà nel primo torneo di serie B.
Stefan non brillò nei primi sei mesi, troppo debole la squadra e troppo disunito l’ambiente per esaltarlo, anche se iniziò ad affezionarsi a Napoli: lui e il figlio Jacopo cantavano le canzoni napoletane nelle trasmissioni televisive. La svolta in primavera, quando Ferlaino prese proprio Novellino, a caccia di una nuova avventura e di una nuova promozione. Fu un altro successo: le 22 reti – l’ultima nella domenica della festa a Pistoia – spinsero il Napoli in A ma l’esperienza di Schwoch si interruppe. Altre scelte vennero fatte dalla dirigenza (era intanto subentrato l’imprenditore Corbelli, che aveva acquisito il 50 per cento delle azioni di Ferlaino), Stefan si trasferì a Torino. Conclusa la carriera, sarebbe tornato spesso a Napoli per partecipare a trasmissioni televisive e ai dibattiti del Mattino.it durante i ritiri precampionato, parlare di calcio nello studio del suo amico odontoiatra Franco Di Stasio e offrire consigli a un altro amico, Lello Carlino, sulla gestione del Napoli Femminile.
Ci sono stati bomber di razza in maglia azzurra, eppure quel ricordo di 22 anni fa, con Schwoch in campo e Novellino in panchina, è rimasto ancora vivo. F. De Luca (Il Mattino)