Stadio – Torna la statua di Maradona, sarà più vicina ai tifosi e più protetta
Più vicina ai tifosi, più in alto rispetto a come è apparsa lo scorso 25 novembre, con barriere in plexiglass per consentire la perfetta visibilità dell’opera. Questo è il progetto legato alla statua dedicata a Diego Armando Maradona, al quale ha lavorato il Comune di Napoli insieme allo scultore Domenico Sepe che ha realizzato l’opera. La statua fu esposta per poche ore in occasione dell’iniziativa organizzata ad un anno dalla scomparsa del campione argentino, sul piazzale davanti all’area prefiltraggio del settore Distinti. Si attende che Palazzo San Giacomo trovi un accordo con il Genio civile per l’installazione permanente della scultura. Nell’unica sua apparizione, l’opera fu posizionata a diversi metri dalla recinzione in ferro provocando l’ira di centinaia di tifosi. «Non riusciamo a vederla» urlavano dall’esterno, spingendo contro la balaustra che abbraccia tutto lo stadio Maradona (come disposto per ordine pubblico). Si è pensato così di stravolgere l’idea iniziale e di sistemare la statua a pochi centimetri dalle recenzioni in ferro, che però si spera possano essere, come si vede dall’immagine, sostituite da pannelli di plexiglass trasparente. «Vogliamo rendere l’opera visibile a tutti» ha spiegato lo scultore Sepe. «Al momento c’è quella in ferro perché così è previsto dalla normativa per la sicurezza – incalza l’artista, che ha donato gratuitamente l’opera al Comune lo scorso luglio – Nel progetto abbiamo inserito tutta una seria di elementi richiesti per poter esporre in pubblico in maniera permanente l’opera: dobbiamo evitare che le persone possano scavalcare i cancelli e tenere la statua così lontana dai tifosi non aiuta». Intanto, dopo l’articolo del Mattino pubblicato ieri, è stato subito fissato un incontro a Palazzo San Giacomo tra l’assessore allo Sport Emanuela Ferrante, i tecnici del Comune e lo scultore: «Bisogna capire perché stia trascorrendo tutto questo tempo – aggiunge Sepe – L’obiettivo, lo dico da tifoso, è di poterla esporre quanto prima, altrimenti potremmo individuare due date simbolo». Si pensa al 10 maggio, ricorrenza della vittoria del primo scudetto, o al 5 luglio, giorno in cui Maradona fece la sua prima apparizione allo stadio San Paolo. «Siamo in attesa dei permessi del Genio civile – ha invece rimarcato l’assessore Ferrante – Speravamo che i tempi fossero più veloci. Purtroppo senza quell’autorizzazione non possiamo riportare l’opera dove era destinata. Novità di rilievo al momento non ce ne sono. Una cosa che mi sono riproposta di fare è approfondire nei prossimi giorni contattando gli uffici del Genio civile per capire le tempistiche». Non sarà più alta 4 metri, ma 4 metri e 61 centimetri, così da superare l’ostacolo visivo creato dalla balaustra di ferro, che in totale arriva a 2 metri e 76 centimetri da terra. «Aspettando che si possa mettere quella in vetro antisfondamento» rimarca Sepe. La statua sarà legata al terreno dell’aiuola dove dovrebbe essere definitivamente sistemata con delle barre filettate ancorate con resina bicomponente. Ma non finisce qui. Perché quello della scultura vuole diventare in futuro una sorta di percorso nella storia. «Il primo step è posizionare l’opera in sicurezza. Il secondo è legarlo ad un’idea più romantica – racconta l’artista – Trasformare quello spazio creando un fondale azzurro con il numero 10 e mettere nell’aiuola i nomi dei presidenti del Napoli, dei campioni degli Scudetti e gli anni dei trionfi del club azzurro». L’altra statua dedicata a Maradona, quella donata alla società di Aurelio De Laurentiis da Stefano Ceci, ex manager dell’indimenticato campione argentino, è rimasta invece all’interno dell’impianto, nel corridoio esterno agli spogliatoi.
Valerio Esca (Il Mattino)