La trappola Totti/Insigne, il destino lo aveva riservato a mister Spelletti

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Il destino, che sa essere canaglia, gli aveva intanto teso una trappola, l’ennesima, e ritrovarsi da Totti a Icardi e infine a Insigne fu un attimo: però nei «dettagli» (?) è inutile smarrirsi e in quel cerchio magico, costruito rapidamente attraverso un dialogo aperto con chiunque, lo scugnizzo è rimasto protagonista inattaccabile e collante di un’idea di calcio che s’è andata sviluppando, sino ad evolversi. Il Napoli che sogna – chissà cosa: la Champions? lo Scudetto? l’Europa League? – è nell’immagine incantevole del primo bimestre, nella capacità di soffrire di novembre e dicembre, nella languida autorevolezza di questo gennaio senza intarsi e però colma di saggezza: e quella squadra che ad un certo punto ha perso, come e peggio di un anno fa, il suo stesso scheletro tecnico, ha lasciato ch’emergesse una personalità asfissiante, la padronanza di sé e della propria natura, la tendenza ad andare oltre i difetti e gli sgambetti. A. Giordano (Cds)

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