Al di là della scadenza nel 2023 il futuro del “Ceo” Spalletti è azzurro
Spalletti ha finito per conquistare Napoli immediatamente, l’ha stordita con il fascino d’un calcio verticale che ha riportato alla Grande Bellezza, l’ha sedotta con il magnetismo dell’onestà intellettuale, quella che non fa sconti a nessuno manco a se stesso, l’ha liberata di fantasmi che sembravano possederla e adesso sta tentando di proiettarla nel futuro, qualunque esso sia, che sembra appartenergli al di là della scadenza del suo contratto – giugno 2023 – ma nell’allestimento d’un ciclo che abbia qualcosa di nuovo eppure d’antico. Qualcosa – o parecchio – l’ha già detto il campo, il resto l’ha suggerito l’analisi di costi, ricavi e benefici: in panchina non c’è (solo) un Ceo.
Fonte: A. Giordano (Cds)