Michele Ammendola, il pizzaiolo anti-camorra stroncato da un infarto a Bologna. Era lì che aveva creato una realtà stupenda che univa la lotta alla camorra con l’inserimento nel mondo lavorativo di persone svantaggiate. L’impresa di Ammendola nacque nel 2017 con il nome di “Fattoria di Masaniello”, una pizzeria dove lavoravano persone affette da sindrome di Down e disturbi cognitivi. Poi nel 2020, in piena pandemia, venne ribattezzata “Porta Pazienza” grazie alla collaborazione con la coop “La Formica” all’interno del quartiere Pilastro, uno dei quartieri più disagiati di Bologna. Nella sua pizzeria lavoravano anche migranti in cerca d’integrazione e i suoi prodotti provenivano dalla filiera a chilometro zero e venivano coltivati all’interno di beni confiscati alla camorra. Ammendola lascia una moglie e due figli. Per il suo impegno nell’antimafia sociale era molto conosciuto in città. Gli ha dedicato un messaggio di cordoglio il sindaco di Bologna, Matteo Lepore.