Contro la Sampdoria ha mostrato tutto il suo ardore: è arrivato fino alla fine della gara, praticamente giocando a tutto campo, inseguendo blucerchiati e facendo da sostegno a Petagna. Con la Juventus è stato determinante, in quello che è stato probabilmente il suo ultimo Napoli-Juventus. Un sopravvissuto in questi anni di grande cambiamento: è qui dal 2013, ha vissuto l’era Benitez, poi è stato al centro del progetto di Sarri, Ancelotti e anche Gattuso. Che più di tutti, in pieno lockdown, spinse per il rinnovo monstre da 4,5 milioni di euro. Ora c’è Spalletti che si è aggrappato a lui dopo il ko di Osimhen. Non è facile dire addio, non è facile dirsi addio. Ed è molto bella l’umanissima fragilità di Mertens che ancora spera che il suo tempo a Napoli non sia finito.
Fonte: Il Mattino