Juve/Napoli, ancora in dubbio la gara. Basta un sol contagio e la ASL piemontese può bloccare tutto
Zielinski, Lobotka e Rrahmani e non è ben chiaro leggendo e interpretando i protocolli se possano esserci oppure no;
Nel silenzio (quasi) surreale che s’avverte pure a distanza, le facce incredule che si notano a distanza, fuori da quella simil-bolla ch’è Castel Volturno, scrutano il vuoto pneumatico nel quale il Napoli ondeggia disorientato: è una vigilia perfida, sa di calcio e pure di mistero, però quando l’ennesimo tampone – quello di Meret e di un componente dello staff – annuncia che l’elenco dei positivi si è allungato, il pallone s’adagia assai distante dagli umanissimi pensieri di uomini che hanno un’anima. In un mezzogiorno veramente di fuoco, con la cosiddetta rifinitura che ha semplicemente ispirato un pizzico di disperazione, il Napoli si conta e non si ritrova: ha dodici calciatori, aggiungendoci Ghoulam che non ne fa una da titolare da dieci mesi; sta per recuperare, e si fa per dire, Elmas dal Covid; deve aggiungere sei «primavera», per riempire una panchina e probabilmente pensa che qualcosa – ispirata dal buon senso – possa accadere. E’ una giornata paradossale, tra indicazioni ufficiosi e comunicati ufficiali, ma a sera, ci sono più ombre che certezze: il Napoli ha in quarantena – nell’albergo del ritiro – Zielinski, Lobotka e Rrahmani e non è ben chiaro leggendo e interpretando i protocolli se possano esserci oppure no; ha lasciato a casa Spalletti con due suoi diretti collaboratori; ha sei casi accertati di Covid tra i calciatori; quattro magazzinieri che sono stati sostituiti all’ultimo istante; e non sa cosa ne sarà di questa sua Epifania, alla quale non parteciperanno (ovviamente) i tre giocatori impegnati in Coppa d’Africa. Potrà mai essere una partita seria, questa? Lo diranno i tamponi, stamani, se si giocherà, perché in presenza di un nuovo caso l’Asl di Torino potrebbe (dovrebbe) intervenire e finirebbe per saltare, a quel punto, la sfida con la Juve ma, presumibilmente, pure quella con la Samp, di domenica. A. Giordano (Cds)