Marco Materazzi: “Scudetto? Certamente il Napoli c’è”

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Campione del Mondo con l’Italia nel 2006, campione di tutto con l’Inter nel 2010: Marco Materazzi rappresenta un punto fermissimo nella storia del calcio italiano. Anche se oramai ha smesso di giocare, le sue attenzioni sono sempre rivolte al campionato di serie A. Lo studia da attento osservatore e con il girone di ritorno alle porte prova a fare le carte a quella che potrebbe essere la voltata scudetto.
Giochi già fatti?
«Allora: va detto che la favorita è ancora l’Inter. Questo perché come sempre chi vince lo scudetto l’anno prima parte con i favori dei pronostici, e poi in questa stagione mi sembra che abbiano trovato ancora maggiore consapevolezza con l’arrivo di Simone Inzaghi».
Però…
«Per la corsa al titolo non ci sono solo i neroazzurri».
Ovvero?
«Il Milan è secondo a quattro punti e questo vuol dire che non è assolutamente fuori dai giochi. E poi ci metto anche il Napoli».
Perché?
«Beh gli azzurri sono partiti alla grande, poi hanno pagato e stanno pagando una quantità di assenze pazzesca».
Chi manca di più all’appello?
«Koulibaly credo che sia insostituibile. È uno di quelli che quando non c’è lo senti eccome. È un difensore che sa darti sicurezze a tutto il reparto: ha passo e ha velocità. Poi va a coprire ogni buco lasciato scoperto dai compagni».
A proposito di difensori: si aspettava una crescita così repentina da parte di Rrahmani?
«Quando una squadra come il Napoli ti viene a prendere vuol dire che il talento non ti manca. Quindi la sua era in partenza una scommessa vinta, poi va detto che avere vicino uno come Koulibaly all’inizio certamente ti aiuta. Credo che al netto della delusione Manolas, chiunque abbia giocato in coppia con Kalidou ne abbia tratto un enorme giovamento».
Che impressione sta avendo del lavoro di Spalletti?
«Per me il Napoli era una delle squadre che giocava il calcio più bello lo scorso anno con Gattuso. Quindi Spalletti è stato bravissimo e intelligente a dare grande continuità al lavoro di Rino. La scorsa stagione degli azzurri è stata rovinata solo ed unicamente dall’ultima partita, quella contro il Verona: diversamente il Napoli sarebbe andato in Champions e probabilmente anche gli umori della piazza sarebbero stati diversi».
Cosa c’è di nuovo quest’anno?
«Osimhen».
Che però c’era anche lo scorso anno…
«Sì, ma solo sulla carta. Perché sostanzialmente il nigeriano non è quasi mai stato al 100% della condizione. Quest’anno, fino a quando è stato in campo ha fatto la differenza. E questa è sicuramente stata una gran bella discriminante per la crescita di tutta la squadra. I risultati con o senza di lui parlano chiaro».
Che idea si è fatto della situazione del contratto di Insigne?
«Se davvero dovesse andare via penso che ci perderebbero un po’ tutti».
Perché?
«Sostituire uno come Insigne costa. Devi andare a prendere un giocatore che costa almeno 30 o 40 milioni di euro, e trovarlo non credo sarà facilissimo. Lorenzo è stata l’arma vincente dell’Italia campione d’Europa e lo è anche del Napoli».
Chiudiamo il cerchio del girone di andata: l’allenatore che l’ha sorpresa di più?
«Simone Inzaghi. È stato bravissimo, perché ha a preso dal lavoro di Conte, ma fino a un certo punto. È uscito dalla comfort zone della Lazio e sta facendo vedere di essere in grado di fare il salto. Sta dimostrando maturità. Era una sfida per tutti e a oggi la sta vincendo».

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B. Majorano (Il Mattino)

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