Nell’album delle sfide tra Napoli e Milan spunta un video in cui Maradona indossa la maglia rossonera. È il 1° ottobre del 1989. «È la maglia di un grandissimo difensore, Baresi è il massimo», così Diego nei corridoi dello stadio. Quasi due anni prima c’era stato un tentativo di Berlusconi di fare indossare quella maglia a Maradona non per pochi minuti, ma per cinque anni. Con un ricchissimo contratto. «Il dottore non fece cifre. Disse soltanto: gli do il doppio del Napoli», ha ricordato in una recente intervista Guillermo Coppola, l’ex procuratore che a lungo si occupò degli affari e della vita di Maradona. Berlusconi tentò Maradona con un contratto di cinque anni, un appartamento di lusso in zona San Babila e una Rolls Royce, oltre a un accordo pubblicitario con la Fininvest. Raccontò il Pibe nell’autobiografia “Yo soy El Diego”: «Berlusconi mi voleva portare al Milan. E cominciò il tira e molla, sebbene dentro di me sapessi che non avrei potuto giocare in nessuna altra squadra italiana al di fuori del Napoli perché avrebbero ammazzato me e anche chi mi avesse comprato. Lo dissi pure a Berlusconi quando lo vidi: “Se facciamo l’affare dobbiamo andarcene tutti e due dall’Italia. Lei perderebbe i suoi affari, perché i napoletani le romperebbero le palle tutti i giorni, e io avrei una vita impossibile”. I napoletani li conoscevo, sapevo che avrebbero dato la vita per me». Però Maradona non avrebbe indossato la maglia rossonera. Firmò il rinnovo del contratto con il Napoli: 5 milioni di dollari all’anno e altri 2 milioni per il merchandising. Il presidente – rivelò Diego nell’autobiografia – aggiunse il regalo di una Ferrari F40 nera. Il contratto sarebbe durato fino al ‘93 se non fossero arrivate la squalifica per doping nel ‘91 e la cessione al Siviglia nel ‘92.
F. De Luca, Il Mattino