Seba Luperto: “Koulibaly? Campione in campo e leader fuori. Che emozione l’esordio in Champions”

Il difensore dell'Empoli parla anche del Napoli e del calciatore senegalese

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Dal 2013, anno in cui è sbarcato nelle giovanili del Napoli, Sebastiano Luperto ha aggiunto ogni giorno di più una goccia di sangue azzurro nelle sue vene. Ha vissuto momenti di alti e bassi, tra prima squadra, settore giovanile e qualche prestito in giro per l’Italia. Ora, infatti, veste la maglia dell’Empoli con la quale si sta prendendo molte soddisfazioni. Guida la difesa di Andreazzoli e domani ha tutte le intenzioni di tenere i pericoli lontani dalla porta di Vicario.

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Chi più di lei conosce gli attaccanti del Napoli: ce ne è uno in particolare che la preoccupa?
«Onestamente, al netto delle assenze, si fa fatica a trovare un attaccante più pericoloso dell’altro. Ognuno di loro ha caratteristiche incredibili e diverse. Sceglierne solo uno sarebbe impossibile».

Un amico nel Napoli, però, può sceglierlo? «Sono legato davvero a tutti, ma quello con Alex Meret è un rapporto davvero speciale. Ci sentiamo praticamente ogni giorno e anche domani, prima della partita, non mancheranno messaggi e frecciatine ironiche per prendersi in giro».

Chi invece non ci sarà è Kalidou Koulibaly: cosa ha rappresentato per lei giocare al suo fianco?
«Innanzitutto mi dispiace che sia infortunato e gli faccio un grosso in bocca a lupo per una rapida e piena guarigione. Beh, su Kalidou credo che potrei scrivere un libro».

Perché? «Prima di essere un difensore incredibile è una persona eccezionale. Giocare accanto a lui è stato un onore, oltre che un grande stimolo. Ti fa migliorare tanto ed è un vero leader in campo. È uno che si fa sentire e può solo fare bene averlo accanto».

Vedere mezza difesa del Napoli fuori per infortunio le ha fatto venire qualche rimpianto per essere andato via: magari sarebbe stato il suo momento… «Sinceramente no. Sto pensando a migliorare sempre e andare dritto per la mia strada».

Cosa rappresentano Napoli è il Napoli per te? «Una seconda famiglia. La città e la società mi hanno fatto crescere umanamente e calcisticamente. Mi hanno fatto acquisire dei valori importanti che porterò sempre con me».

Ma se Napoli è il passato, Empoli è il presente: da protagonista. Cosa si prova? «Empoli mi permette di guardare il futuro con fiducia e determinazione. Io felice di indossar questa maglia che rappresenta una società seria e sana».

C’è una fotografia, un momento, che sceglieresti per raccontare la tua esperienza a Napoli? «L’esordio in Champions contro il Salisburgo. Ricordo scambio di battute simpatico con Haaland e i complimenti di Ancelotti che era il nostro allenatore. Per me fu una partita indimenticabile».

E la fotografia che sceglieresti per raccontare questa stagione a Empoli? «Fino a oggi ci sono stati tanti momenti belli. Ma la fotografia sarebbe sicuramente di gruppo, perché è questa la nostra forza».

Fonte: Il Mattino

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