Che sarebbe stata una gara problematica lo si sapeva. Lo dicevano il nome dell’ avversario, la sua storia recente e il come fosse uscito il Napoli dalla gara di Reggio Emilia: a pezzi. Non in senso metaforico, no. Fisico. La resa di Fabian e Insigne, allunga la lista degli indisponibili a sette unità, considerando le assenze già certificate di Anguissa, Koulibaly, Osimhen, Manolas e Zanoli (ancora positivo). Un diluvio di guai seri, altroché, ma Spalletti cammina sempre a testa alta: non si lamenta, non si piange addosso e preferisce la concretezza. «Siamo sotto tempesta perché oltre agli infortunati c’è stato anche il Covid, però si sceglie con quelli che restano: la cosa fondamentale è stare uniti a protezione della squadra. Una squadra che ha già dimostrato nelle difficoltà quanto ha a cuore questa maglia: faccio i complimenti a tutti per la disponibilità». E poi rilancia: «Non c’è occasione migliore per capire se ci si lascia spaventare o si vogliono trovare nuove energie e risorse. Bisogna vedere se conduci la partita o diventi un passeggero: l’Atalanta ti può portare a sbattere dove vuole».
F. Mandarini (CdS)