L’Atalanta, rinnovato il contratto fino al 2024 a Gian Piero Gasperini, si presenta a Napoli certa di aver raggiunto la maturità. Inutile sottolineare che la testa sarà inconsciamente proiettata al match da dentro o fuori col Villarreal a Bergamo di mercoledì 8, in palio gli ottavi di finale solo a patto di vincere. Di evitabile ci sarà il turnover. Perché, come ripete spesso Gasperini, «la Champions passa innanzitutto dal campionato». Dentro di nuovo dal 1′, dunque, Toloi-De Roon-Freuler-Zapata-Maehle, con ballottaggio a destra fra l’appena rientrato Hateboer e Zappacosta e la conferma di Pasalic, vice bomber (7+1 in Europa) dietro il colombiano (9+2, a riposo nell’infrasettimanale), affiancato da uno tra Ilicic, Malinovskyi (in diffida come Demiral e lo svizzero, un altro senza minuti nelle gambe) e Muriel. L’obiettivo è non perdere il treno sui due fronti, adesso che l’allarme infortuni è limitato a Gosens, assente da fine settembre per strappo al bicipite femorale destro e vittima di una ricaduta (10 partite out?), e a Lovato (lesione al flessore sinistro). Si può schierare il meglio, con l’ultima e decisiva giornata del Gruppo F Champions alle porte col tutto esaurito (12.500 biglietti venduti), in attesa della finestra di gennaio all’insegna dell’addio a Miranchuk e del benvenuto a Boga dal Sassuolo.
Il Mattino