Che spettacolo. Si è superato il Pibe negli anni di Napoli, si è superato ieri il Napoli nella serata di un omaggio straordinario fatto di luci, immagini d’archivio, memorie e baci di amici. Prima il giro d’onore della statua e poi un trionfo di luci e colori proiettati in campo a riprodurre la punizione a due in area con la Juve del 3 novembre 1985, un mistero fatto gol; il gol del secolo con l’Inghilterra, ancora a Messico ’86, con la mitica cronaca di Victor Hugo Morales; e un messaggio d’amore dedicato a Napoli con la voce di Diego. Che avvolge soave i ricordi mentre lui, il Pibe, parla da chissà dove. Momento surreale, omaggio fantastico. Come la firma eterna sul prato che spacca le tenebre di un’atmosfera mistica: D1OS. La festa del Diego: luci spente, i telefoni della gente come candele, la canzone del Potro come un inno. Più o meno venti minuti, allo stadio sono in 36mila, ma tanti sono anche gli ospiti illustri: Bagni, Bruscolotti e Renica, gli eroi del primo scudetto; gli attori Alessandro Siani e Toni Servillo; il presidente della Figc, Gravina; il presidente e l’ad della Lega Serie A, Dal Pino e De Siervo; e il presidente della Fifa, Infantino. Insieme con De Laurentiis c’è Ferlaino, il presidente di Maradona e degli scudetti. Da notare: a Napoli piovono bombe d’acqua, a raffica, ma guarda caso la pioggia si arresta quando sfila la statua e quando si accendono le luci sul campo. Il rispetto del cielo.
CdS