Approfondimento sui goal subiti del Napoli nella nona partita di Serie A contro l’Inter; partita giocata il 21 novembre alle 18.00 allo stadio “San Siro” di Milano.
Zone di gioco
Di fronte c’erano e ci sono la miglior difesa, quella del Napoli, ed il miglior attacco, l’Inter. Si sono affrontate a viso aperto ed a spuntarla sono stati i nerazzurri di Inzaghi. Dal grafico delle zone di gioco, si vede come gli azzurri di Spalletti, abbiano giocato come nell’ultimo periodo; ma dall’altra parte i nerazzurri si sono adattati e hanno studiato bene l’avversario; Infatti si nota come c’è quella macchia più intensa dove gioca Mario Rui, così da costringere Insigne ad abbassarsi molto per fare la fase difensiva. Infatti ricordiamo il rigore con il fallo di mani di Koulibaly è arrivato con un cross dalla sinistra dove sulla destra l’avversario era solo; in quanto Mario Rui era stretto in linea difensiva, ed Insigne stava rientrando. Così come prevede il modulo 1-3-5-2 di Inzaghi con molte giocate sulle fasce e gli esterni sempre larghi. Forse Spalletti doveva adattarsi meglio a questa tipologia di giocata.
Napoli che gioca a viso aperto
Il Napoli ha giocato a viso aperto, ma forse con poca concentrazione, ma ancor di più magari con le gambe “impallate“. In quanto con la sosta nazionali dove ha visto impegnati dei calciatori azzurri, Spalletti ed il suo staff ha dovuto preparare quello che è un ciclo importante. Dove in 30 giorni gli azzurri giocheranno 9 partite (compreso l’Inter), che si dividono tra 7 di Serie A e 2 di Europa Leauge.
Ma questo non sembra interessare a mister Spalletti, in quanto forse aveva messo a conto che poteva arrivare la prima sconfitta, e forse proprio per mano dell’Inter. In conferenza stampa nel post partita ha di chiarato di non fregarsene del risultato, ma dell’atteggiamento. Soprattutto quello visto nel secondo tempo, la voglia che gli azzurri ci hanno messo per recuperare la partita ed un eventuale pareggio; considerando che nel finale di gara Mario Rui e Mertens hanno avuto la possibilità di pareggiare la gara. Secondo tempo che fa ben sperare, seppur incombe l’infortunio di Osimhen, che dovrà restar fermo per un po’.
Conclusioni dell’approfondimento
Tanto tuonò che piovve, o per meglio dire tanto abbiamo aspettato la sconfitta che è arrivata; sarebbe stato impossibile vincerle e pareggiarle tutte. A Spalletti è piaciuto l’atteggiamento del secondo tempo, piuttosto quello del primo; ma bisogna iniziare a fare i conti sia degli indisponibili, causa Covid, sia degli infortuni. Anche perchè seppur con la sconfitta gli azzurri restano in vetta alla classifica, c’è da mettere in calendario il ciclo di partite. Che non devono essere sottovalutate, per arrivare a gennaio con una buona classifica e poter intervenire sul mercato lì dove ce ne fosse la necessità ed il bisogno. Ovvero per il famoso terzino sinistro, e magari un buon sostituto di Osimhen, in quanto Petagna non sembra essere una valida alternativa per il gioco espresso dagli azzurri.
Ora l’appuntamento è mercoledì alle 16.30, in Russia, contro lo Spartak Mosca, per consolidare il primo posto nel girone C di Europa League.
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Approfondimento a cura di Antonio Pisciotta
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